In Murcia, la principale area di produzione di uva da tavola spagnola, la raccolta è iniziata a fine giugno con l’arrivo dalle zone più vicine alla costa delle varietà extra precoci. Per il momento, e a differenza della scorsa stagione, sono previsti volumi più elevati, con una produzione stimata intorno alle 240mila tonnellate, e con frutti di qualità migliore.
Con il passare dei giorni, l'offerta di uva da tavola spagnola continua ad aumentare. Attualmente sono disponibili varietà senza semi bianche e rosse.
"Fortunatamente le piogge torrenziali registrate a maggio in Murcia non hanno danneggiato le uve, visto lo stato fenologico in cui si trovavano. Per ora, quindi, abbiamo una produzione completa che stimiamo intorno alle 240mila tonnellate. Di queste prevediamo di esportare circa 200mila tonnellate, se il clima rimarrà favorevole", afferma Joaquín Gómez, presidente dell'Associazione dei produttori-esportatori di frutta, uva da tavola e altri prodotti agricoli (APOEXPA).
Il rappresentante di questa associazione, che costituisce la maggior parte della produzione ed esportazione di uva da tavola spagnola, ha sottolineato la buona qualità dei frutti di quest'anno. "La produzione dell'anno scorso è stata peggiore in termini di volume e qualità, a causa dell'impatto delle piogge durante la fase di allegagione, ma quest'anno le condizioni sono state più favorevoli.
Al momento, l'uva da tavola spagnola è in concorrenza con gli ultimi lotti della campagna egiziana, così come con l'uva da tavola senza semi italiana di cui quest'anno si è registrata una produzione maggiore. "La frutta del sud del mondo è praticamente esaurita e ora la nostra produzione si sta sovrapponendo a quella dell'Egitto contro cui è difficile competere in termini di prezzo, soprattutto in mercati come il Regno Unito e l'Europa centrale. Tuttavia, in Spagna godiamo di una migliore posizione geografica e siamo molto più efficienti e veloci a livello logistico, e questo sta già convincendo le catene a passare alla frutta spagnola. Prevediamo che le scorte egiziane si esauriranno entro circa 2 o 3 settimane", ha affermato Joaquín Gómez.
"Allo stesso tempo, se è vero che l'Italia ha un forte mercato interno, ha sempre più quantità di uva da tavola senza semi, motivo per cui sta diventando un serio concorrente in alcuni mercati. La Grecia sta esercitando maggiore pressione sui mercati orientali e del Regno Unito. Fortunatamente però, il settore spagnolo dell'uva da tavola dispone di varietà sempre migliori, grazie ai continui investimenti volti a trovare i prodotti richiesti dai consumatori".
Negli ultimi anni, la Spagna ha registrato una crescita significativa del consumo di uva da tavola, soprattutto per le varietà senza semi, nonostante quello spagnolo sia un mercato che tradizionalmente consuma uva da tavola con semi. Secondo il presidente di APOEXPA, "grazie agli sforzi del settore per far arrivare l'uva da tavola sugli scaffali dei supermercati spagnoli per tutto l'anno, il consumo di questo frutto è cresciuto in modo esponenziale. Il mercato spagnolo sta diventando sempre più interessante per noi, anche se c'è ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli dell'Italia".
Per quanto riguarda le esportazioni verso destinazioni lontane, Joaquín Gómez afferma che quest'anno si prevede di lavorare di più e meglio. "Abbiamo prospettive migliori per quest'anno, dal momento che abbiamo a che fare con un trasporto marittimo più agevole e conveniente, rispetto all'anno scorso. Confidiamo che riusciremo ad avere una buona campagna sui mercati asiatici, Canada, Stati Uniti e Sudafrica. Tra la fine di luglio e l'inizio di agosto cominceremo ad esportare all'estero".
Per maggiori informazioni: www.apoexpa.es