Il 24 aprile MediTerraBio, attraverso la sua presidente Corinne Ayme, ha inviato una lettera aperta al Presidente francese. Con questa lettera, il gruppo di 15 produttori biologici del sud-est della Francia ha voluto allertare le massime istituzioni pubbliche sull'emergenza della situazione in cui versa un settore che, attualmente, deve far fronte alla riduzione delle risorse idriche e ai rischi climatici, in un contesto di aumento dei costi e di un "mercato in contrazione che non è più sufficiente a garantire la vitalità del settore".
"Siamo sull'orlo di un problema di autosufficienza alimentare", spiega Corinne Ayme. "Vogliamo far sentire la nostra voce, condividere con Voi le nostre preoccupazioni e il nostro bisogno di sostegno".
Cesto di verdure biologiche inviato a Emmanuel Macron e Marc Fesneau, ministro dell’agricoltura
"Per me era importante sfidare i nostri politici, perché ho sempre avuto la sensazione che indossiamo la stessa maglia, ma non siamo nella stessa squadra. Invece di sbattere il pugno sul tavolo, li ho invitati a sedersi e lavorare insieme a noi".
Richiesta di ulteriore aiuto
L'iniziativa del ministero dell'agricoltura francese a seguito del piano di sovranità del settore ortofrutticolo è stata accolta con favore dal gruppo, ma "non è sufficiente" per mantenere la sua attività, che è "gravemente minacciata (calo del potere d'acquisto, aumento dei costi di input, mancanza di sostegno da parte del governo, confusione dei consumatori legata allo sviluppo di nuove etichette, concorrenza delle serre riscaldate, discredito del biologico rispetto al locale, fra le altre minacce)".
La situazione è diventata insopportabile per alcuni coltivatori. "Se non riuscirò a ottenere profitti leggermente migliori dalla mia produzione, rispetto a quanto otterrei con i metodi convenzionali, dovrò chiudere le mie attività. A causa dell'aumento dei costi e dei prezzi stagnanti o addirittura in calo, ho ridotto purtroppo la mia area di coltivazione. Vorrei poter continuare a pagare i miei dipendenti e anche guadagnarmi da vivere con il mio lavoro, che continua ad appassionarmi", spiega Stéphane, produttore con sede a Raphèle-les-Arles.
Per questo MediTerraBio chiede al governo di:
- ripristinare il sostegno per il mantenimento dell'agricoltura biologica e aumentare i quantitativi per ettaro per gli ortofrutticoli;
- introdurre bonus/assegni per favorire consumi virtuosi e biologici;
- sviluppare un ambizioso piano di comunicazione per promuovere l'agricoltura biologica;
- obbligare le autorità locali, ai sensi della Legge Egalim, ad acquistare prodotti biologici e francesi;
- aumentare i crediti d'imposta e gli aiuti agli investimenti per le aziende agricole biologiche indipendenti.
Agire localmente
"Non ci è arrivata alcuna risposta dall'Eliseo o da Bercy. Avevamo anche lanciato un appello ai politici locali, e abbiamo ricevuto una risposta incoraggiante da Martine Vassale, presidente del dipartimento delle Bouches du Rhône. È necessario un ampio sostegno a livello nazionale, ma è importante anche un impegno locale. Hanno delle carte da giocarsi, grazie alla priorità del biologico locale nelle mense scolastiche e allo stanziamento di aiuti agli agricoltori", spiega Eleonore Bouvier, responsabile sviluppo del settore della ProNatura, partner commerciale di MediTerraBio. "Con la Legge Egalim, il governo francese si è impegnato a lavorare con gli agricoltori biologici francesi, ma sono necessarie azioni più concrete", spiega Corinne Ayme.
Coinvolgere il grande pubblico
"Siamo lieti di poter far sentire la voce degli agricoltori", spiega Eléonore Bouvier. Per una volta il gruppo ha deciso di parlare e vuole continuare rivolgendosi al grande pubblico, "magari partecipando questo autunno a delle trasmissioni radioniche di diffusione nazionale", conclude il presidente della MediTerraBio.
Per maggiori informazioni:
MediTerraBio
mediterrabio.fr