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Intervento di Rocco De Lucia di Siropack

"Sul packaging i 'terroristi climatici' sono coloro che attuano politiche scellerate dettate dalla moda"

"Ma di quale sostenibilità stiamo parlando"? Se lo chiede Rocco De Lucia, intervenendo sul tema del packaging e del confronto fra operatori innescato da un'intervista rilasciata in esclusiva a Freshplaza da Sophie Guillin, direttore del Gruppo Guillin (cfr. FreshPlaza del 17/02/2023) e all'intervento di un operatore (cfr. FreshPlaza del 20/02/2023).

"Sono totalmente d'accordo con la posizione della direttrice Guillin - esordisce De Lucia - Quando parliamo di imballaggi non si può procedere a colpi di slogan, sull'onda delle emozioni, del sentito dire o secondo le mode del momento. 'La carta è bella, la plastica inquina' è proprio la moda attuale. Purtroppo, o per fortuna, mancano i dati scientifici a conferma di questa tesi". 

Siropack Italia è un'azienda che opera nel settore delle macchine automatiche per imballaggi alimentari e farmaceutici: entrambi presentano una rilevanza fondamentale per la salute pubblica. "Costruiamo sia macchine che impiegano la carta sia macchine per la plastica, quindi non abbiamo interesse partigiano, se non l'interesse per la verità" ribadisce De Lucia.

Già nel 2018, prima che la questione prendesse i risvolti attuali, Siropack sollevò il problema della sostenibilità dei materiali in cartone rispetto a quelli plastici: già allora era evidente come la plastica avesse punti di vantaggio sulla carta. (scarica qui la ricerca scientifica in Italiano e qui quella in lingua inglese).

"Entrambe le risorse, carta e plastica, presentano aspetti positivi e negativi. La carta deriva da fonti rinnovabili e ha una percentuale di riciclo elevata. Durante la sua produzione determina però consumi ed emissioni elevate. La produzione di plastica risulta meno impattante su consumi ed emissioni, ma la cattiva gestione a fine vita costituisce un problema che richiede una soluzione tempestiva per la salvaguardia dell'ecosistema.  

Barbara Burioli e Rocco De Lucia

"Prendere delle decisioni seguendo una moda - dice de Lucia - come fatto da alcune catene della GDO e istituzioni locali, ad esempio, tramite l'introduzione dei Comuni Plastic Free, senza aver prima effettuato uno studio scientifico sull'LCA (Life Cycle Assessment) dei prodotti, ha causato un malsano ecologismo di facciata e danni maggiori per tutto il comparto, distruggendo i tre pilastri che reggono la sostenibilità: economica, ambientale e sociale".

Oggi, leggendo i dati che emergono da ricerche della Commissione Europea, si evince anche il fortissimo spreco alimentare legato ad un packaging errato: lo spreco di cibo costa infatti all'Europa 170 milioni di tonnellate di CO2 e 143 miliardi di euro all'anno (fonte Parlamento Europeo, 2018).

"Prendiamo in esame l'immagine soprastante, che mostra cestini per ortofrutta con manico: uno in cartone, uno in plastica con occhiello metallico, uno in plastica monomateriale con manico saldato ad ultrasuono. I numeri sono i seguenti, riepilogati nel grafico: considerando una produzione di 1 milione di questi cestini dello stesso formato, per il cestino saldato ad ultrasuono sono necessarie 694 scatole, 35 bancali e 1,24 bilici per il trasporto; per il cestino con occhiello metallico sono necessarie 1.389 scatole, 69 bancali e 2,48 bilici per il trasporto; per il cestino in cartone sono necessarie 3.676 scatole, 245 bancali e 8,75 bilici per il trasporto".

E conclude de Lucia: "Dati alla mano, se la direzione verso cui le Istituzioni ci stanno spingendo è quella sopra descritta, allora i veri terroristi climatici sono coloro che attuano queste politiche scellerate senza alcun fondamento scientifico".

Per maggiori informazioni
Siropack Italia S.r.l.

Via Balitrona 22/C
47042 Cesenatico (FC)
+39 0547 671116
info@siropack.it
www.siropack.it