"Nella mia zona, a Villafranca e Sommacampagna, in provincia di Verona, pesche e nettarine in bins sono pagate dai commercianti 30-40 centesimi in questi giorni. Ci dicono che i costi sono alti e che bisogna tenere i prezzi bassi. Ma a noi agricoltori chi ci pensa? Non c'è un'etica che valga per tutti e che garantisca un minimo anche a noi produttori?"
E' lo sfogo dell'agricoltore Sandro Benedetti di Villafranca, il quale aggiunge: "La frutta è sanissima, di ottimo aspetto e gran sapore, grazie all'andamento meteo. Per produrla stiamo spendendo tanto perché, lo sanno tutti, il gasolio costa il doppio, antiparassitari e concimi il triplo, più tutto il resto. Perché tutti hanno il reddito assicurato e noi no?"
Fra l'altro, quest'anno la Spagna esporta poco, per cui non ci sono quantità in esubero. Aggiunge Benedetti: "Al supermercato vediamo frutti di scarsa qualità a 3 euro al kg o più. Noi siamo considerati l'ultima ruota del carro, siamo inutili secondo qualcuno, perché gli altri ci guadagnano almeno il minimo sindacale, e noi? Se a me pagano 40 centesimi, e il commerciante rivendesse a 80, e il supermercato a 1,60, tutti raddoppiano il prezzo senza fare nulla (o quasi), mentre noi ci prendiamo tutti i rischi. Ma in realtà il consumatore paga da 3 a 4 euro, per cui c'è qualcosa che non torna".
E infine: "Tutti a parlare di made in Italy ma tutti a bastonare gli agricoltori italiani. L'età media degli agricoltori è ormai di 60 anni. Non ne rimarrà nessuno, se continua così... Poi vediamo se piacerà di più il made in Marocco o in Turchia".