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Il progetto di Filiera21

Nove amministrazioni pugliesi si uniscono per promuovere e valorizzare la ciliegia

Lo scorso 4 giugno, in occasione della 30esima Sagra della Ciliegia Ferrovia, tenutasi a Turi, nove amministrazioni del sud est barese hanno sottoscritto un protocollo d'intesa con l'obiettivo di coordinare la propria azione amministrativa, a supporto dell'agricoltura e del comparto cerasicolo dell'intero territorio sopracitato. I comuni interessati sono: Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari e Turi.

Le Amministrazioni hanno così formalizzato l'adesione alla proposta progettuale, al fine di porre in essere:

  • azioni aggregative di tutela dei produttori agricoli e dei prodotti locali cerasicoli;
  • azioni di tutela giuridica dei prodotti agroalimentari locali e del territorio, con l'obiettivo di operare una programmazione condivisa e integrata nel comparto cesaricolo, al fine di accrescere la rispondenza delle azioni ai fabbisogni ed un più agevole accesso alle misure, in piena attuazione del quadro legislativo regionale, nazionale ed europeo.

La proposta - che ha ricevuto il plauso delle amministrazioni firmatarie - prende in considerazione il quadro economico del territorio del sud est barese, che registra la presenza di 17mila ettari investiti a ciliegio, pari all'85% della superficie coltivata dell'intero territorio regionale. La provincia di Bari è la prima in Italia per produzione di ciliegie, capace di fornire in media 47mila tonnellate annue, pari al 34% della produzione nazionale.

Ne abbiamo parlato con Luigi Fino e Angela Fersini (in foto a lato), avvocati e componenti del Network Filiera21, un'associazione culturale che opera a tutela di un concetto di agroalimentare di stampo etico e sostenibile. "A fronte di una produzione così rilevante - commentano i giuristi - sono emersi importanti squilibri lungo la filiera produttiva, che comportano rilevanti diseconomie a svantaggio, in primo luogo, dei produttori agricoli. Tali problematiche incidono in maniera significativa sulla capacità reddituale delle imprese agricole pugliesi e in particolare per quelle localizzate nell'area del sud est barese, le quali sono spesso costrette a ridurre i costi di produzione, determinando così non solo effetti diretti sull'occupabilità, ma anche la mancata raccolta del prodotto e/o taglio degli alberi da frutto".

"Si è pertanto ritenuto necessario ipotizzare un intervento a sostegno del settore produttivo, al fine di sostenere e promuovere l'occupazione, tutelare e valorizzare il prodotto, il territorio, le aree rurali e il paesaggio; promuovere una cultura di filiera che valorizzi il ruolo di tutti i soggetti coinvolti, in rappresentanza delle istanze di tutto il territorio".

"In particolare, la proposta progettuale è a medio termine e prevede una prima fase, avente ad oggetto la costituzione di una società di ricerca che coinvolga l'Università di Bari (Facoltà di Giurisprudenza e Agraria), un gruppo di giuristi specializzati nel settore agroalimentare e diversi analisti del mercato dell'ortofrutta che ricevano mandato dalla costituenda aggregazione di Comuni di analizzare l'intero comparto cerasicolo sotto plurimi profili, così da redigere un progetto e un piano strategico per l'individuazione delle migliori forme giuridiche e commerciali per la messa in atto di azioni aggregative di tutela degli agricoltori, nonché di azioni di tutela giuridica dei prodotti agroalimentari locali e del territorio".

"Si prevede, quindi, di avviare un processo di aggregazione dei produttori, ad oggi del tutto assente nel settore cereasicolo, finalizzato ad attribuire agli stessi un reale potere contrattuale, oggi impalpabile, e che consenta loro di essere destinatari delle risorse economiche necessarie per fare programmazione e investire nella ricerca varietale. Il progetto prevede, altresì, una politica di sostegno al comparto cerasicolo locale, attraverso un'adeguata tutela del prodotto (comunitaria e convenzionale con marchi identificativi) e della sua qualità che garantirebbe la valorizzazione del prodotto agroalimentare, l'incremento della redditività delle imprese agricole, la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio rurale. Infine, occorre operare uno Studio del mercato che si traduca in una "costruzione di valore" per la filiera e per le categorie di interesse, analizzandone e suggerendone i più corretti posizionamenti di prezzo oltre che approfondendone le dinamiche commerciali sui mercati Horeca e GDO".

Per maggiori informazioni:
Filiera21
Via Giovanni Bovio n. 84
70123 Bari
[email protected]
filiera21.it