Il mercato globale del succo d'arancia sta sperimentando le scorte più basse degli ultimi cinque anni, a causa della diminuzione della produzione dal Brasile e dalla Florida. In tempi normali questo spingerebbe i prezzi sempre più in alto. Tuttavia, la carenza di domanda a lungo termine e una possibile lieve ripresa della produzione di succo brasiliana nella stagione 2022/23 potrebbero limitare l'aumento dei prezzi quest'anno.
In quest'ultimo anno i problemi di approvvigionamento si sono intensificati
Secondo un recente rapporto di Rabobank, l'offerta globale di succo d'arancia industrializzato è scesa a circa 1,5 milioni di tonnellate equivalenti di succo d'arancia concentrato surgelato (FCOJ) per le stagioni 2020/21 e 2021/22, vicino ai livelli più bassi visti negli ultimi dieci anni.
Ma ci potrebbe essere un moderato rimbalzo nella campagna 2022/23 se le condizioni climatiche rimarranno favorevoli in Brasile. Tuttavia, la tendenza a lungo termine suggerisce che la produzione complessiva continuerà a diminuire.
Nel frattempo anche la produzione della Florida continua a diminuire. Il raccolto attuale supererà a malapena i 40 milioni di cartoni, circa un terzo del volume prodotto appena 10 anni fa. La riduzione degli investimenti e l'aumento dei costi di produzione fanno sì che continui ad essere una battaglia in salita. La produzione del Messico ha recuperato in questa stagione, ma sul lungo termine è improbabile che aumenti molto di più, e nei prossimi anni il mercato si aspetta circa 200.000 tonnellate (FCOJ equivalenti) di produzione.
La categoria è sottoperformante nei mercati chiave
A livello di vendita al dettaglio i mercati occidentali del succo d'arancia hanno assistito a un aumento delle vendite durante la pandemia. Tuttavia, la spinta è stata temporanea invece di trasformarsi in un'inversione permanente della tendenza sul lungo termine della diminuzione del consumo nei mercati sviluppati.
"Negli ultimi anni la performance del succo d'arancia è marcatamente più bassa rispetto ad altre categorie. Nei principali mercati di Stati Uniti, Ue e Cina, l'acqua in bottiglia e persino le bevande gassate hanno superato il segmento dei succhi del 100%, anche considerando la spinta positiva a breve termine del consumo creata dalla pandemia", spiega Andrés Padilla, Senior Analyst - Beverages di Rabobank.
Le basse scorte stanno sostenendo i prezzi globali
Le scorte globali di succo d'arancia brasiliano dovrebbero attestarsi a sole 126mila tonnellate entro la fine di giugno 2022, rispetto a una media di 298mila tonnellate negli ultimi cinque anni. Questo significa che i trasformatori hanno meno margine per utilizzare le scorte precedenti per la miscelazione dei prodotti.
Inoltre, le catene di approvvigionamento sono più vulnerabili a nuovi problemi nel raccolto di arance brasiliane. "Per ora il mercato sta cercando di trovare un equilibrio intorno agli attuali livelli di prezzo, ma nuovi problemi legati al clima durante la stagione secca brasiliana potrebbero far sì che i prezzi si muovano rapidamente al di sopra degli attuali livelli di FCOJ quotati a 2.100 dollari per tonnellata a Rotterdam", secondo Padilla.
Il succo d'arancia sta mostrando resistenza agli shock geopolitici e macroeconomici
Per ora il settore si sta dimostrando resistente agli shock geopolitici ed esterni. Tuttavia, il consumo nei mercati emergenti potrebbe indebolirsi a causa dell'inflazione di altri prodotti alimentari. Inoltre, alcuni consumatori nei mercati sviluppati potrebbero ridurre, temporaneamente, il loro consumo di succo premium non concentrato.