"In questa fase dell'anno, come è ovvio che sia durante il periodo estivo, le richieste di succo naturale sono in crescita. Soprattutto per quanto riguarda i derivati di arancia rossa, i nostri clienti italiani e giapponesi hanno aumentato le richieste. Purtroppo, il settore risente molto della confusione che regna in merito all'origine della materia prima, perché in Italia arriva parecchio prodotto estero, soprattutto da Spagna e Grecia". Così riferisce Salvatore Imbesi, direttore delle industrie di trasformazione di agrumi di Ortogel e Agrumi-Gel.
In foto, Hideyuki Momose, Koji Kanno e Yukiko Yamadai responsabili del colosso giapponese Sumitomo Corporation Foods.
"Dal Marocco, invece - aggiunge Imbesi - ci giungono proposte di forniture di succo di arancia rossa: parliamo di un Paese notoriamente in espansione per queste esportazioni verso i paesi dell'Unione Europea, in conseguenza del calo della produzione del Brasile".
"In questa fase produttiva, registriamo la presenza di frutti di grandi dimensioni e ciò grazie alle piogge che hanno apportato benefici alle piante e contribuito all'innalzamento dei livelli degli invasi. Tuttavia, per la campagna 2025/26 si prevede una produzione inferiore alle aspettative, a causa della cascola dei frutticini, determinata da piogge accompagnate da raffiche di vento tra marzo e aprile che hanno colpito una già copiosa fioritura, che prometteva una certa abbondanza di frutti".
Foto pagina facebook Cia Sicilia Orientale.
"Inoltre, in alcuni areali a ridosso di Mineo (CT) la scorsa settimana una forte grandinata ha distrutto parzialmente i frutti in fase di crescita, producendo un'importante defogliazione degli impianti arborei e diffuse ferite sulla superficie dei frutticini. Negli ultimi anni, il settore agrumicolo siciliano è stato duramente colpito dai cambiamenti climatici, con gravi conseguenze sulla qualità e quantità della produzione e sulla sostenibilità economica delle aziende agricole".
"Bene la richiesta di limone - conclude Salvatore Imbesi - che finalmente, dopo anni di stasi, vede un'impennata nelle richieste e nei prezzi, sia per il prodotto destinato all'industria sia per il mercato del fresco: ciò a causa dei minori volumi provenienti da altri paesi produttori".
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