Le condizioni meteo dividono il nostro Paese: mentre al Nord è allarme siccità, al sud una nuova e veloce perturbazione balcanica sta portando piogge e calo termico.
Una grave fase di siccità sta interessando il nord Italia, in particolare le regioni occidentali, dove le precipitazioni sono ormai assenti da settimane. Fiumi e invasi hanno raggiunto livelli idrometrici preoccupanti, molto simili a quelli di fine estate. Una situazione climatica che è motivo di forte preoccupazione per il comparto agricolo, in un periodo in cui molte coltivazioni sono prossime al risveglio vegetativo e quindi richiederebbero discrete quantità d'acqua.
Per l'agricoltura, la siccità rimane la calamità più rilevante, perché in grado di ridurre drasticamente i raccolti e stravolgere le programmazioni aziendali.
Sebbene al sud gli scorsi mesi siano stati particolarmente piovosi, gli invasi meridionali non sembrano godano di ottima salute. Ad esempio, 4 dei 5 invasi della Basilicata registrano valori negativi, con una disponibilità idrica attuale di poco più di 390milioni di metri cubi rispetto agli oltre 410 milioni di un anno fa. Anche i livelli dei bacini gestiti dal Consorzio per la bonifica della Capitanata sono lievemente inferiori rispetto a 12 mesi fa, (24 milioni di metri cubi d'acqua attuali, a fronte dei 28 milioni del 1 febbraio 2021). La regione Campania non è da meno: l'ultimo bollettino registra infatti un ulteriore calo dei livelli idrometrici per molti fiumi e invasi campani.