In questi giorni è in atto un dibattito sul fronte fiere. Macfrut ha confermato lo svolgimento (cfr. Freshplaza del 15/10/2020) e Fruit Logistica di Berlino ha posticipato di oltre tre mesi (cfr. FreshPlaza del 13/10/2020). Anche gli operatori sono di fronte a un dilemma, perché non si può prevedere l'evoluzione della pandemia.
Uno dei più assidui espositori della fiera in Germania è Il Maap di Padova e, riguardo alla partecipazione nel 2021, il direttore Francesco Cera esprime tutto il suo scetticismo. "Abbiamo riflettuto parecchio - esordisce Cera - ma purtroppo il mio pensiero è negativo. Capisco il tentativo dell'ente fiera di Berlino, ma credo che un anno sabbatico per le fiere in presenza sia, purtroppo, la scelta migliore. Questa scelta di Fruit Logistica, secondo me, non aiuta gli espositori; avrei preferito uno spostamento al 2022".
Francesco Cera in fiera a Berlino davanti allo stand Maap 'Caffè Pedrocchi', fedele riproduzione dello storico locale di Padova
"Partecipare a una fiera in presenza 'handicappata' rispetto ai normali standard purtroppo, e sottolineo purtroppo, non ha grande utilità. Ho percepito che gli allestitori non potranno esserci per limitare la presenza di persone, ma così siamo tutti appiattiti con uno stand pre-allestito, che non consente di estrinsecare la propria 'immagine aziendale' con gli abituali allestimenti. Pensiamo ad esempio all'immagine del nostro brand Maap 'Caffe Pedrocchi', ormai noto dal 2005 in tutto il mondo; come rinunciarvi?".
Secondo il direttore Cera, le fiere sono per loro natura un momento di incontro, assembramento e immagine da veicolare. "Poi credo di aver capito che vi saranno limiti nel numero di co-espositori allo stesso stand, una situazione altamente penalizzante per realtà come la nostra, dove abbiamo tantissimi co-espositori. Ma non solo noi: penso a Piazza Italia, alle Regioni... Come si fa a mettere uno o due commerciali unici per tante ditte diverse? E' impossibile".
"Apprezzo molto le attenzioni della fiera berlinese per la sicurezza, ma ci immaginiamo cosa vorrebbe dire effettuare una misurazione della temperatura ogni mattina, per ciascuno che accede in fiera? I tempi di ingresso? E i limiti di distanza allo stand? E le mascherine obbligatorie che, con il rumore di fondo, se non vedi il labiale, fai fatica a capirti?".
Il Maap, inoltre, basa molto il suo business sulla ristorazione e sulla convivialità e questo potrà incontrare grossi ostacoli. "Pochi prenderanno metro e bus per paura del contagio: quanto tempo ci si impiegherà per i singoli taxi? E la sera? E gli incontri e le cene di lavoro post fiera? Si faranno, non si faranno? Ceneremo chiusi in hotel per timore?", si chiede Cera.
"Una fiera in presenza vuol dire serenità, contatto, allegria, vicinanza, ma il Covid, ahimè, taglia tutto questo. E dico questo con animo tristissimo, perché amo Fruit Logistica come tutti noi: partecipo a questa fiera dal 1996, fa parte delle nostre vite professionali, delle nostre esperienze, delle nostre amicizie, dei nostri ricordi lavorativi e non. Rivogliamo la nostra Fruit Logistica di sempre: apprezziamo molto lo sforzo di pensare a una cosa diversa, ma questa versione alternativa temo sarebbe solo fonte di tristezza e nostalgia per il 'come eravamo'. Consiglio perciò all'ente fiera di Berlino di posticipare tutto al 2022".
"In ogni caso - conclude il direttore - sottolineo che questo è mio pensiero tecnico-professionale, il punto di vista di un operatore che fa Berlino da 25 anni e non ne ha mai persa una. Maap, sulla partecipazione alla fiera non dice no a prescindere, ma deciderà insieme ai suoi 6 coexhibitors entro fine mese anche in base alle proposte che arriveranno da Berlino".
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