Clima altalenante, con conseguente calo dei consumi, sovrapproduzione e difficoltà di reperimento della manodopera: questi sarebbero i tre fattori che hanno determinato il crollo del mercato del sedano in provincia di Foggia (Puglia). A dichiararlo alcuni operatori del settore.
Dopo essersi salvato dai pesanti nubifragi delle scorse settimane e aver fatto fronte alla carenza di manodopera, il sedano sta vivendo un momento commerciale negativo e, secondo quanto riferito da Coldiretti Puglia, sta marcendo in campo per la flessione netta della domanda. La drastica riduzione dei ritiri del prodotto da parte della Grande distribuzione organizzata avrebbe dato man forte a una situazione già pesante.
"Ai nostri agricoltori non resta che trinciare le piante, perché non possono sostenere gli ulteriori costi della raccolta", afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia. "Il mercato è fermo, la domanda non c'è e anche la Grande distribuzione, nonostante i contratti stipulati in precedenza, sta ritirando quantitativi di prodotto inferiori rispetto a quanto pattuito".
Un operatore del settore afferma che, per quanto riguarda la Gdo, ogni Regione è in vendita con il proprio prodotto. "Per via del lockdown dovuto al coronavirus, la gente ha forzatamente cambiato le proprie abitudini alimentari, essendo costretta a star chiusa in casa. Se inizialmente però aveva preso d'assalto il reparto del fresco, successivamente ha optato per cibi con una più lunga conservazione, come i surgelati".
In pochi mesi, secondo lui, si sono consumate scorte di merce surgelata equivalenti a due anni. "E tutto questo può ricadere anche su altri prodotti, non solo sul sedano".