"Vedo poco interesse sul fronte kiwi, da parte degli stessi operatori. Da un lato forniamo il nostro prodotto migliore a un noto marchio internazionale, dall'altro la Grecia produce un ottimo kiwi a costo minore del nostro e in quantità sempre maggiori. Io sono molto preoccupato da tutto ciò".
E' l'allarme lanciato dall'imprenditore Maurizio Filippi durante un convegno a Faenza (Ravenna) svoltosi giovedì 14 novembre (vedi articolo correlato).
Maurizio Filippi è intervenuto al convegno a Faenza
"Si è tenuta la riunione della OI, l'Organizzazione interprofessionale per il kiwi - racconta Filippi - ed eravamo solo in 5, mentre dovrebbero essere presenti tutti i protagonisti della filiera, dai produttori ai confezionatori, grossisti, GDO ecc. Eppure eravamo solo in cinque, ripeto: ognuno aveva un miglior motivo per non partecipare o per mandare un delegato. Forse perché quest'anno il kiwi è più facile da vendere".
Filippi ribadisce la sua preoccupazione (cfr. FreshPlaza dell'8/01/2019) in quanto, per l'Italia, la finestra di commercializzazione si riduce sempre di più.
"O ci organizziamo subito per aggregare l'offerta, fissando delle regole, o questo prodotto farà la fine di pesche e nettarine, dove non contiamo nulla (o quasi) e i prezzi sono da fame per i produttori".
"Noi dirigenti comunque abbiamo grosse responsabilità perché non abbiamo mai realizzato nessun consorzio serio, che aggregasse tutta l'offerta per prodotto. Ciò è accaduto, e accade tuttora, perché ogni dirigente crede che la sua struttura sia la migliore di tutte e nessuno ragiona pensando al bene comune".