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Sul finire di stagione, il bilancio continua a essere negativo

Drupacee calabresi: si tirano le dolorose somme

Il bilancio sfavorevole, sul finire di stagione, è solo un'amara conferma per i produttori calabresi di pesche, nettarine e albicocche che operano nella Piana di Sibari, e segue quanto veniva denunciato a inizio luglio (cfr. FreshPlaza del 1/07/2019). Fatta eccezione per lo scorso anno, le ultime campagne hanno seguito la stessa tendenza negativa.

"La dinamica dei prezzi al produttore parla chiaro – conferma a FreshPlaza Antonio Genovese presidente della Cooperativa I Campi del Sole e della Coldiretti di Castrovillari – Si parla di 0,27-0,30 euro/kg per le pesche, 0,35-0,40 euro/kg per le nettarine e 0,42-0,45 euro/kg per le albicocche. Il costo di produzione si aggira intorno a 0,50 euro/kg, perciò il margine per coprire le spese praticamente non c'è".

"Nella sola Piana di Sibari, l'intero comparto conta circa 2.000 ettari, con una produzione di circa 50.000 tonnellate. Si configura la perdita secca a ettaro di circa 3.000 euro, a seconda delle varie produzioni, per un totale che si aggira intorno a 6 milioni di euro" spiega Genovese.

"I produttori non ce la fanno più ad andare avanti così. C'è chi pensa di abbandonare le coltivazioni, poiché i prezzi di mercato irrisori non fanno altro che minare la stabilità di intere famiglie dedite all'agricoltura. Ma ricominciare con nuove colture è un ulteriore investimento di denaro che non si possiede".

Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, sottolinea un altro aspetto critico: il rincaro della frutta che va dal 500 al 600% dal campo alla tavola. "A guadagnarci veramente e a trarne beneficio sono intermediari e commercianti. Chi ci rimette sono produttori e consumatori: i primi perché costretti a svendere i loro prodotti di qualità, pur di recuperare almeno una parte dei costi sostenuti; i secondi perché continuano a pagare a peso d'oro la frutta sugli scaffali".

"Bisogna però guardare avanti – continua Aceto – con accordi di filiera virtuosi che garantiscano il prezzo del prodotto, mai al di sotto dei costi di produzione e la redistribuzione del valore aggiunto generato rispetto al prezzo pagato dal cittadino-consumatore. A tal fine, abbiamo chiesto al sistema camerale di attivare un Osservatorio sulle dinamiche della filiera e sui prezzi della frutta, allo scopo di smascherare eventuali pratiche sleali messe in atto dalla grande distribuzione e dai centri di condizionamento".