
La concentrazione di solidi solubili totali a maturazione è fortemente associata a dolcezza, qualità organolettica e gradimento da parte del consumatore che poi determina il ripetersi dell'acquisto del prodotto. La maggior parte dei consumatori preferisce kiwi Hayward con un grado zuccherino superiore ai 14 °Brix.
La consistenza della polpa è invece un importante indicatore della conservabilità post-raccolta del kiwi. In Nuova Zelanda, la durezza standard minima deve essere di 9,81 N per garantire una durata di conservazione ragionevole e consentire il trasporto sui diversi mercati.
Secondo uno studio pubblicato online il 6 gennaio sul Journal of Food Engineering, la previsione del contenuto di solidi solubili totali e della durezza della polpa con tecniche non distruttive, come la spettroscopia VIS-NIR, permetterebbe un marketing strategico dei kiwi.
Ricercatori della Massey University (Nuova Zelanda) hanno valutato la capacità della spettroscopia visibile-vicino infrarosso (VIS-NIR) al momento della raccolta (input dati) per predire quantitativamente sia la concentrazione di solidi solubili totali sia la durezza della polpa dopo 5 mesi di conservazione (output dati), utilizzando un modello Blackbox. Dopo aver raccolto i dati alla raccolta e dopo la conservazione, i ricercatori hanno sviluppato modelli di regressione per entrambi i parametri.
"Sebbene questi modelli di regressione abbiano permesso di ottenere una previsione quantitativa dei solidi solubili totali e della consistenza della polpa - riferiscono i ricercatori - l'accuratezza predittiva, variando da scarsa per la durezza della polpa a buona per i °Brix, non è ancora tale da poter utilizzare questi modelli nella linea di lavorazione, in particolare per la fase di cernita, selezione e smistamento dei frutti; in quanto dobbiamo ancora lavorare sulla riduzione dell'errore di predizione".
Fonte: Mo Li, R.R. Pullanagari, T. Pranamornkith, I.J. Yule, Andrew East, 'Quantitative prediction of post storage 'Hayward' kiwifruit attributes using at harvest Vis-NIR spectroscopy', 2017, Journal of Food Engineering, doi: 10.1016/j.jfoodeng.2017.01.002, www.sciencedirect.com/science/article/pii/S026087741730002X