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"Agricola Campidanese: "C'e' lo spazio per vendite maggiori"

Carciofo: in Sardegna bene C3, Terom e romanesco. Debacle per lo spinoso

Quella del carciofo sardo è stata una stagione a due velocità: "Una stagione anomala", spiega Salvatore Lotta, direttore commerciale dell'Agricola Campidanese, la prima OP sarda in termini di fatturato.

Da un lato c'è infatti da registrare l'andamento negativo del carciofo spinoso, che sull'isola è partito male fin dalle sue prime battute. "La stagione – riprende Lotta – è partita in ritardo e ci sono stati problemi all'inizio a causa del caldo, con le carciofaie che sono andate in stress, compromettendo la stagione. Per tutto novembre, dicembre e fino a fine gennaio, lo spinoso sardo è praticamente mancato, spingendo in alto i prezzi. Poi, da fine gennaio c'è stato un eccesso di produzione perché tutte le zone di coltura si sono sovrapposte".

Così il mercato è stato praticamente saturato dello spinoso siciliano e dalla merce proveniente dalle principali aree sarde di produzione: Villasor, Serramanna e Samassi, il Sinis nel centro oristanese, Giba e Masainas nel Sud Ovest e Valledoria a Nord, dove fanno soprattutto spinoso. In anni normali queste aree entrano in produzione a scalare, una dopo l'altra, ma quest'anno la stagione è iniziata ovunque contemporaneamente.



"Questo – spiega il direttore commerciale dell'Agricola Campidanese - ha spinto al ribasso i prezzi. Si sono così attestati sui 15, 20 centesimi di euro al chilo, che al produttore significano dai 5 ai 7 centesimi di euro al chilo, prezzi decisamente al di sotto dei costi di produzione". Ormai la stagione dello spinoso può dirsi conclusa, essendo la raccolta alle sue battute finali.

Dall'altro lato ci sono gli altri carciofi sardi: C3, Terom e romanesco, la cui stagione si chiuderà tra circa un mese. Al contrario dello spinoso sardo per questi carciofi, spiega Lotta, "l'annata è stata positiva, sia in termini di produzione, che di prezzi, con una forte richiesta che continua tutt'oggi. I prezzi sono stati sostenuti, nell'ordine di 50 centesimi di euro al chilo".

E la stagione a doppia velocità del carciofo sardo la si nota anche sul fronte dei consumi. Del resto, come spiega Lotta, "parliamo di carciofi che hanno due mercati profondamente diversi. Quello dello spinoso è più limitato, con i consumi concentrati in Piemonte, Lombardia e Liguria; consumi peraltro calati quando è arrivato il picco della produzione: il consumatore si è probabilmente stufato dei prezzi altissimi dello spinoso quando mancava".



Il mercato del C3, del Terom e del romanesco "è invece più globale. Si consumano molto nel Centro Italia, ma la di là di questo i margini per aumentare le vendite di C3 e Terom ci sono tutti", spiega il direttore dell'Agricola Campidanese.

Grazie all'ingresso di nuovi soci la sua OP ha aumentato per questa referenza fatturato ed ettari coltivati, a fronte del dato regionale che parla di una stabilità degli ettari destinati a carciofo. "I clienti ne richiedono di più, mentre se ne stanno affacciando di nuovi", anche da oltre confine: "Dall'estero – chiude Lotta – c'è chi è interessato al C3 sardo. Abituato a quello siciliano si sta ora orientando su quello sardo per via della migliore qualità nel momento in cui intende commercializzarlo".

Contatti:
O.P. Agricola Campidanese Soc. Coop.
Via Doria, 5
09098 Terralba (OR) - Italia
Tel.: (+39) 0783.022959
Fax: (+39) 0783 022959
Email: info@agricolacampidanese.it
Web: www.agricolacampidanese.com