Com'e' andata la stagione agrumaria?
"Prima di arrivare alle conclusioni, ci sono diversi aspetti da considerare - scrive Vigo - Innanzitutto la resa era tanta, a causa dell'alternanza di produzione. In secondo luogo, molto prodotto ha risentito dello stato fitosanitario delle piantagioni, ovvero delle difficoltà scaturite dalla diffusissima presenza del virus Tristeza. La lunga estate calda ha, poi, influito sulla pezzatura, a causa delle elevata richiesta evapotraspirativa, non seguita da opportune irrigazioni. Ad influire sul calibro, anche il lunghissimo periodo di siccità e la mancanza di forniture irrigue. Infine, da tener presente, la mancanza di una concentrazione dell'offerta".
(Foto d'archivio)
"Molteplici quindi le distorsioni del mercato della compravendita; si sono perciò osservate rimarchevoli oscillazioni di prezzo durante la stagione della raccolta - continua Vigo - I prezzi sono risultati molto variabili: da 0,07 a 0,50 euro/kg, questi ultimi per merce di elevata pezzatura e di qualità eccellente".
Secondo il tecnico, ciò che manca è una seria programmazione della produzione, una seria indicazione delle varietà da utilizzare, ma soprattutto agli agrumicoltori manca un prezzo di riferimento sul quale fare i propri conti, sul quale fare affidamento, e sul quale decidere di investire in innovazione o optare, semmai, per chiudere bottega.