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In visione alcune selezioni con buon grado Brix e interessante produttivita'

Fragola: nuovo materiale genetico per il sud d'Italia

La ricerca sul fronte della fragola al sud d'Italia va a vanti e si profilano alcune selezioni interessanti. Gianluca Baruzzi, ricercatore del CREA-Ofa di Forlì, si è recentemente recato in visita in Basilicata, in zona Policoro e Scanzano Jonico (Matera) per valutare i semenzali di fragole ottenuti nell'ambito del Progetto di breeding condotto in collaborazione con la "Piriccini Secondo" e sui quali basare i successivi passi della ricerca. Presente anche Walther Faedi, storico breeder del settore.


Al centro Gianluca Baruzzi, a sinistra Walther Faedi con due tecnici, presso il campo sperimentale a Scanzano Jonico (Matera)

"L'obiettivo del progetto di ricerca - ha detto Baruzzi - in collaborazione con le aziende private - è quello di individuare genotipi pienamente adatti all'areale del metapontino e, più in generale, a tutti gli ambienti mediterranei caratterizzati da inverni miti. Dal punto di vista dei parametri di qualità e quantità, è attualmente in fase finale di valutazione un gruppo di selezioni che stanno dando alcuni risultati incoraggianti. Si tratta in particolare delle selezioni PIR 94.6, molto precoce e PIR 65.21 che ha polpa croccante, buon grado Brix e pezzatura interessante.


PIR 65.21, una selezione promettente

"Il nostro scopo - ha spiegato Baruzzi - è quello di effettuare gli incroci e di selezionare nuovo materiale. Quando individuiamo le linee più interessanti, è compito degli agricoltori e delle strutture alle quali sono collegati decidere quale materiale portare avanti per la sperimentazione in campo. Sono le OP a decidere se moltiplicare e provare 100mila o 200mila piante o anche più se credono, suddividendole fra più produttori. L'eventuale nuova varietà deve soddisfare i produttori in primis e, al contempo, le strutture di commercializzazione. Deve offrire miglioramenti rispetto al materiale esistente e stare al passo con il gusto dei consumatori".



Riguardo alle selezioni sopra citate, hanno mostrato buona precocità grazie a un basso fabbisogno in freddo e, allo stesso tempo, non necessitano di molti input. Spesso gli agricoltori esagerano con la fertirrigazione e ciò è controproducente non solo per l'aumento dei costi, ma anche per la qualità, che ne risente in maniera negativa.


Alcune selezioni nel campo sperimentale

"E' una sfida molto impegnativa - ha concluso Walther Faedi - anche quella di trovare una linea che possa essere moltiplicata nel territorio di produzione. Ma sarebbe molto importante. Troppo spesso si è dipendenti dalle condizioni climatiche di nazioni dell'est Europa da cui proviene la maggior parte delle piante fresche a radice nuda, mentre sarebbe un grande traguardo poter moltiplicare il materiale a poche decine di chilometri dalle zone di produzione".