Meno bene ha performato inizialmente la campagna dei pomodori verdi, come il costoluto, con un mercato pesante e scarse vendite. "Non so spiegarmi la tendenza, ma i consumi sono in calo e forse dipende anche dal sapore dei prodotti, che non è come dovrebbe essere. Inoltre, in Italia molti produttori hanno dirottato le loro colture su costoluto, sia in fuori suolo sia in campo aperto, e c'è stata concorrenza".
La campagna pomodori in Sicilia inizia a novembre, con un clou fino al mese di febbraio. Prosegue con volumi inferiori fino ad aprile, concludendosi entro giugno.
Parlando di competitor esteri, Joe sottolinea che Marocco e altre nazioni nordafricane si sono sentite poco. "Ad essere sinceri, non abbiamo rilevato grandi compravendite, anche perché questi Paesi hanno avuto i loro problemi da affrontare. I Paesi Bassi hanno, invece, allungato la loro presenza sui nostri mercati fino a novembre. Poi c'è la classica produzione spagnola che non manca mai; ormai ci siamo abituati. Il consumatore italiano però riconosce il valore del prodotto locale, in questo caso siciliano, e lo preferisce a quello estero".
In merito al periodo pre e post-festività, Joe rivela un consumo in calo. "Non sappiamo a cosa sia dovuto. Di sicuro non alla qualità, in quanto in questa stagione è eccezionale. Probabilmente è colpa dei prezzi, partiti già troppo elevati all'origine. Guardando ai chilogrammi consumati negli anni passati, abbiamo registrato una notevole flessione".
Nei mesi di novembre e dicembre, il pomodoro ciliegino si è attestato su un prezzo medio all'origine di 1,80-2,20 euro/kg; il datterino ha registrato livelli di 2,00-2,50 euro/kg con punte anche di 3,00 euro. Il piccadilly è stato invece quotato a 1,20-1,80 euro.
Tendenze di mercato
"Le principali catene della Grande distribuzione - afferma Joe - stanno puntando molto su private label e prodotti a marchio IGP-DOP e di qualità. Forte richiesta si registra per un prodotto di sapore. Sul ciliegino l'attenzione si è spostata molto su questo aspetto, ma anche sul colore. Per quanto riguarda il confezionamento, si è sempre alla ricerca di imballi più piccoli, da 330 o 250 grammi. La vera novità riguarda l'incremento delle vendite del datterino IGP ma anche del piccadilly, tipologia plum e mini-plum, nei mesi di novembre e dicembre; una tendenza che continua".
"All'estero, se in passato alcuni gruppi ci avevano chiuso le porte, da questa campagna abbiamo registrato un nuovo approccio con la Sicilia. Soprattutto in Germania. E' un buon segno".
La tipologia cocktail non è molto diffusa in Italia, ma tanto all'estero, quanto in Sicilia se ne produce davvero poco. "Chi la produce lo fa in base a programmazioni stabilite e ad un canale sicuro di vendita".