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In crescita il trend per le coltivazioni di pistacchio. La domanda mondiale aumenta

"Il pistacchio rappresenta una buona alternativa in agricoltura: è una pianta molto resistente, longeva, non richiede molta manutenzione ed è anche molto redditizia, vista la grande richiesta mondiale del prodotto. Trovando un terreno idoneo e una temperatura ideale si possono ottenere risultati eccezionali". A dirlo è Salvo Grassia, titolare dell'omonimo vivaio con sede a Bronte (CT), che da qualche anno ha preso in mano le redini dell'azienda, consegnatagli dal padre Vincenzo.


Sopra: Salvo e Vincenzo Grassia con un portainnesto UCB1 di un anno

Nell'area UE, solo Italia, Grecia e Spagna sono produttori del cosiddetto oro verde. In Italia venne introdotto dagli Arabi ed è la Sicilia l'unica regione dove si produce in concentrazioni importanti. La coltivazione del pistacchio, grazie alle particolari condizioni pedoclimatiche presenti un po' ovunque nell'isola (ma non solo) rappresenta non soltanto una possibile fonte di reddito alternativa ma, alla stregua di altri tipi di frutta secca, permette l'utilizzo di terreni destinati all'abbandono o degradati da impianti invasivi di altre colture (serricoltura dismessa etc.. - ndr).

Il terreno ideale dovrebbe essere drenante e sciolto. La pianta predilige le primavere miti e le estati calde e prolungate. Quasi tutto il sud Italia si presta bene a questo genere di coltivazione, tenendo ben conto della natura dei terreni, come vedremo. In passato si coltivavano pistacchieti in terreni disagiati e senz'acqua; oggi, però, avendo la disponibilità di portainnesti più innovativi, si possono realizzare dei veri e propri impianti meccanizzati e irrigui. Inoltre, si possono ottenere grandi vantaggi nei quantitativi di produzione e, fatto importantissimo, si sono accorciati i tempi di attesa dell'entrata in fruttificazione delle piante.


Portainnesto UCB1 di un anno, sotto serra

"Il nostro è un vivaio accreditato presso la Regione Sicilia per la moltiplicazione e commercializzazione di piante di pistacchio - continua il vivaista - Da diversi anni ci siamo specializzati in questo settore e cerchiamo sempre di migliorare le nostre conoscenze in tema di portainnesti e novità varietali".

L'Azienda fornisce consulenze specializzate per la programmazione e realizzazione di piccole, grandi e grandissime coltivazioni intensive e dispone di una rete professionale interna che assiste il produttore nel post vendita, per una corretta gestione e rendita dell'impianto.

"Il nostro vivaio si estende su due ettari, dei quali 3000 mq in strutture protette con serre in ferro - spiega Salvo Grassia - e la nostra produzione annua è di circa 25mila piante. Abbiamo una certa produzione per l'hobbistica, ma il grosso della moltiplicazione è per finalità professionali. Da qualche tempo lavoriamo con l'estero, nel Nord Africa, ma con numeri esigui, mentre il grosso - circa il 60/70% delle nostre piante - va nelle regioni meridionali dello stivale. In Sicilia sviluppiamo un terzo del fatturato totale"

Un pistacchieto necessita minimo di una pianta maschio ogni 8 piante femmine, con sesto di 6 x 6 metri; per ogni ettaro si possono piantare 280 alberi. Il pistacchio è un albero da clima desertico: richiede estati prolungate e secche e inverni con un minimo di 700 ore di freddo. Ci sono varietà che necessitano di meno ore di freddo (con temperature tra lo 0° C ed i 7° C); e ne esistono di ancora più resistenti, arrivando a sopportare perfino -10° C.

L'albero adulto raggiunge fino a 6 metri di altezza, con un diametro complessivo della chioma della pianta di 5 metri e può essere piantato durante tutto l'anno, ma l'epoca ideale va dalla fine di ottobre alla fine di marzo. Il costo di una pianta innestata di pistacchio è mediamente di 20 Euro, ma il prezzo può variare in base al tipo di innesto, ai quantitativi, alle misure e all'epoca di innesto.


Pistacchio innestato di due anni

La fioritura di questa cultivar avviene in marzo/aprile e dura una settimana, mentre la raccolta si effettua dalla fine di agosto fino al 20 di settembre.

Ma quali sono i portainnesti più adatti per la Pistacia Vera? Le soluzioni, almeno quelle proposte da Grassia sono diverse e variano a seconda del tipo di suolo e dal tempo di fruttificazione dell'albero, ma quelle commercialmente più valide si limitano a tre:

Pistacia Terebinto (Scornabbeco)
Pianta rustica molto resistente alla siccità. Cresce lentamente e predilige terreni sciolti, misti a ghiaia e ciottoli. Ha un apparato radicale molto fittonante. Non sopporta ristagni d'acqua. Dal momento dell'innesto passano 7/8 anni prima che cominci a fruttificare. Questa pianta è utilizzata come portainnesto di pistacchi in Sicilia, Siria, Turchia e in altri paesi orientali. E' una pianta longeva.

Pistacia Atlantica
Pianta molto rustica e resistente alla siccità, ma potrebbe essere necessario effettuare qualche irrigazione di soccorso per migliorare la produzione. Il tipo di terreno deve essere simile a quello del terebinto. Comincia a fruttificare dopo il 5° anno dopo l'innesto. Ha un apparato radicale con molti più capillari rispetto al terebino. Ha un portamento assurgente simile a una pianta da frutto comune. E' molto diffuso in Grecia.

Pistacia Ucb1#
E' un ibrido tra una femmina di pistacia Atlantica e un maschio di pistacia Integerrima, attualmente è il miglior portainnesto conosciuto. Si adatta a terreni salini e riesce a fruttificare molto più generosamente e più precoce. Supera facilmente le fasi del trapianto (si trapianta anche a radice nuda), con questo portainnesto si può realizzare pure una coltivazione irrigua con dei vantaggi notevoli alla produzione.


Pistacchio innestato di un anno in campo aperto

Che tipo di suolo richiede il pistacchio e quanto tempo passa prima di entrare in produzione a pieno regime? Sono domande che abbiamo rivolto allo stesso Grassia, nell'ottica di fornire un'idea quanto più esaustiva ai nostri lettori. Resa e tempi di produzione sono altresì determinanti.

"L'albero di pistacchio è una pianta flessibile e si presta a essere coltivata su diversi tipi di terreni - risponde Salvo Grassia - tuttavia, la sua maggior produttività si raggiunge su terreni arenosi, che consentono un miglior drenaggio. Nella fattispecie sono idonei suoli sciolti misti a ciottoli e ghiaia, con un Ph tra 6 e 8".

"Il pistacchio non sopporta assolutamente ristagni idrici - conclude l'imprenditore - e non è adatto a terreni argillosi. La fruttificazione incomincia dal quarto/quinto anno con una bassa quantità di frutti e aumenta gradualmente dal sesto/settimo anno, per arrivare al massimo produttivo con 2,5/3 ton. per ettaro dall'ottavo/decimo anno ".

A Bronte, epicentro nazionale della produzione, trasformazione e commercializzazione, insistono diverse aziende impegnate nel settore che accolgono ogni anno la totalità della produzione locale e oltre. Conferire, pertanto, il pistacchio a un prezzo adeguato non dovrebbe essere un problema. Il produttore ha quindi fin da subito una serie di canali di destinazione per il proprio raccolto.

Contatti:
Vivai Grassia

C.da Sciaranuova (S.S. 284)
95034 - Bronte (CT)
Tel.: +39 3922979015
Fax: +39 0957721223
Email: info@vivaigrassia.it
Web: www.vivaigrassia.it