La Rete d'impresa La Fenice consolida i mercati della Cipolla rossa di Tropea Calabria Igp
"Abbiamo gettato le basi per realizzare un sistema più moderno e innovativo, in una realtà caratterizzata da un comparto molto tradizionalista, con scarsa propensione ai cambiamenti". E' quanto dichiara Giuseppe Larìa, presidente de La Fenice.
"Ci stiamo impegnando a tutto tondo per controllare l'intera filiera, monitorando i volumi disponibili sui mercati".
I quantitativi certificati di cipolle rosse di Tropea Igp sono 25mila tonnellate alla produzione, purtroppo al confezionamento - e quindi alla vendita - scendono a 18mila circa.
"Allo stato attuale, la produzione 2017 è stata completamente raccolta e stoccata nei nostri magazzini. Da questo momento, man mano che arrivano richieste, il prodotto viene lavorato, confezionato e spedito, prevalentemente in trecce".
"Ad oggi, considerando che la campagna lavorativa si prolunga sino a settembre inoltrato, è difficile fare un bilancio complessivo, anche perché in questo momento l'offerta è abbondante e i prezzi vengono trascinati al ribasso".
Lotta ai falsi
La contraffazione di questo prodotto, che ricade nell'area dei terreni a indicazione geografica protetta (IGP), più precisamente nel territorio amministrativo di alcuni comuni delle province di Cosenza, Catanzaro e di Vibo Valentia, è un vero problema che la Rete si propone di arginare efficacemente.
Una quantità di prodotto contraffatto non certificato provoca infatti notevoli danni a questa produzione d'eccellenza, un fenomeno per fortuna in notevole diminuzione rispetto al passato, grazie soprattutto al marchio IGP e all'operato del Consorzio di Tutela della cipolla rossa di Tropea Calabria Igp.
"Sì, diciamo che la contraffazione sta rientrando - sottolinea Laria - ma bisogna stare sempre attenti e verificare di continuo, anche perché una parte del prodotto, pari a circa 7mila tonnellate, viene venduto senza nessuna certificazione. Pertanto la cosa più importante è che ogni singolo mazzetto di cipollotto e ogni singola treccia abbiamo ben visibili il logo del marchio e quello europeo".
Il 90% del prodotto viene venduto sul mercato italiano; la parte restante esportata in Francia e Gran Bretagna.
"Per quest'anno pensiamo di consolidare La Fenice, la struttura appena creata e quindi e consolidare il Contratto di Rete; chiaramente stiamo già programmando la produzione, sia di cipollotto che di cipolla da serbo, per la stagione 2018".
"L'obiettivo è andare in un'unica direzione e fare rete con previsioni sui quantitativi da ottenere, in modo da poterli riunire durante l'annata 2018 in un centro unico di lavorazione".
"In ultimo - conclude l'imprenditore - ma non meno importante pianificare le strategie di marketing tra cui la partecipazione a fiere ed eventi vari.
Chiaramente siamo in attesa che la stagione arrivi al giro di boa e quindi che si arrivi ad agosto, da lì in poi inizieremo a tirare le somme, cercheremo di capire quello che siamo riusciti a fare per poi ripartire e correggere eventuali errori e comunque capire dove migliorare, dove intervenire e cosa fare!"
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