Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Le Giornate SOI 2017 fanno il punto sulla ortofrutticoltura biologica

Le Giornate Tecniche della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI) 2017, quest'anno incentrate sul tema delle produzioni biologiche, si sono svolte a Catania in un clima vivace e con approfondimenti ricchi di spunti di riflessione. 


Tavolo relatori: da sx Ancona, Soave, Brafa, Lodato, Balloni, Canali, Lo Bianco

Il 30 e 31 marzo 2017, presso il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell'Università degli Studi di Catania, tecnici, ricercatori, operatori del settore, si sono confrontati sulle priorità di ricerca e innovazione di questo importante settore. 



L'evento è stato organizzato da Francesco Giuffrida del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell'UniCT e da Giancarlo Roccuzzo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi economica agraria. I lavori sono stati preceduti dai saluti del Presidente della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI), Massimo Tagliavini, dal Direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) – Università degli Studi di Catania, Salvatore Cosentino e dal Direttore del Crea, Centro di Ricerca per l'Agrumicoltura e le Colture Mediterranee, Paolo Rapisarda.



Folto il parterre dei relatori che si sono susseguiti fin dalla mattinata del primo giorno, a partire dall'intervento di Paola Migliorini, (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche) che ha parlato di 'Agroecologia e agricoltura bio' , per passare a quello di Stefano Canali (Crea AA) sulla 'Diversificazione colturale e orticolo biologica'; e ancora la relazione di Gaetano Siscaro e Dalia Aiello (UniCt), sulle 'Innovazioni delle strategie di difesa fitosanitarie in orto-frutticoltura bio', per finire con Francesco Solfanelli, che la relazionato sul 'Consumo di ortofrutta biologica in Italia'.



Il pomeriggio invece è stato dedicato a una tavola rotonda tra i diversi attori della filiera ortofrutticola, che ha incluso produttori, tecnici, esperti di marketing e della commercializzazione sul tema 'Bio: quali opportunità per la produzione, il mercato e lo sviluppo?' 



Le varie anime del settore si sono confrontate in un fitto dibattito e con la partecipazione qualificatissima del pubblico presente.

"Il nostro ordine professionale si pone al centro degli interessi della collettività e a garanzia della legalità - ha detto Silvio Balloni, Segretario Federazione dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali - Siamo in tremila iscritti e lavoriamo a stretto contatto sia con le imprese sia con il mondo della ricerca. L'agricoltura biologica è altamente innovativa e, in questo settore, giocano un ruolo determinante le competenze dei Dottori agronomi". 

Interessante, tra gli altri, il punto di vista di Francesco Ancona dell'OP Agrinova Bio 2000 il quale ha rimarcato come sia necessario un approccio diverso rispetto all'agricoltura biologica: "Il bio non è un metodo alternativo, per piaggeria ed edonismo, di fare agricoltura, bensì un fatto di cultura sociale, economicamente sostenibile nel lungo termine, che rappresenta un vero e proprio segmento di mercato".

Tra moda e bisogno sociale si registrano nuovi trend nei consumi ed è qui che s'inseriscono le valutazioni degli esperti presenti.

"Si è messo in moto un processo che ci ha fatto prendere coscienza della possibilità di fare agricoltura in modo diverso rispetto a come si faceva negli anni 80 - ha detto Stefano Canali - Questa tendenza mi fa ben sperare per il futuro".

"L'Agricoltura biologica non si misura solo dai residui, ma da come viene lasciato il suolo alle future generazioni - ha rimarcato dal canto suo, Ivano Soave (Brio Spa, Federbio) - Le vendite di prodotti locali sono un grande passo per la tutela del consumatore e della biodiversità, ma deve essere possibile muovere le merci". 

Alle logiche teoriche, talora, si contrappongono le ragioni del quotidiano bisogno di mandare avanti le aziende che seguono tempistiche e modalità dettate dal mercato, quando non vengono assorbite dalle difficoltà produttive. 

"Le aziende hanno bisogno di pragmatismo e non di filosofia -ha detto, infatti, Giuseppe Brafa (OP Colledoro) - Se la legge autorizza determinati trattamenti, noi li facciamo! Se poi c'è bisogno di altro per fare un'agricoltura migliore, allora bisogna partire dalla legislazione".

Significativo anche l'intervento di Chiara Lo Bianco (OP Biosikelia) che, da giovane agronoma, ha raccontato il suo approccio all'agricoltura biologica: "Nel 1999, quando ho iniziato gli studi, si diceva che il bio non avrebbe avuto futuro, oggi il settore cresce del 20%. Tuttavia le logiche del mercato non danno ancora il giusto valore a questo segmento".

Il giorno successivo, la location dell'evento è stata spostata per le visite tecniche, prima presso la stazione sperimentale del Crea di Acireale e dopo presso l'azienda Biosikelia.


Foto: sopra, un momento della visita presso la stazione sperimentale del Crea di Acireale; sotto, ad ospitare la delegazione è Chiara Lo Bianco dell'OP Biosikelia.



Alla fine delle due giornate, è emerso ancora come nell'intero comparto agricolo, l'ortofrutticoltura biologica rappresenti un'importante settore, sia in termini di valore, sia in termini di innovazione tecnica e scientifica. Tuttavia, l'elevata intensità degli input necessari per sostenere le produzioni nei vari sistemi ortofrutticoli continua a determinare gradi crescenti di difficoltà nella corretta applicazione del metodo biologico.
Data di pubblicazione: