Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Previsioni per la stagione dell'uva da tavola 2016/17

Produzione globale
E' previsto un netto incremento nella produzione mondiale di uva da tavola, che aumenterà di 1 milione di ton, fino a 21,9 milioni ton dal momento che la Cina continua la sua forte crescita e la Turchia assiste alla ripresa della sua produzione. Anche per il commercio globale è previsto un incremento grazie all'aumento delle spedizioni della Cina verso i mercati asiatici; la crescita delle importazioni, intanto, raddoppia.



Cina
In Cina si prevede che la produzione aumenterà di 600mila ton, fino a 10,2 milioni tonnellate, grazie a rese maggiori dalle zone di coltivazione. Per quanto riguarda le esportazioni, è previsto un aumento del 50% fino a 350mila ton, dato che l'aumento delle forniture e i prezzi bassi hanno incentivato le spedizioni verso i mercati asiatici, in particolare verso Thailandia, Vietnam e Malesia. Le importazioni dovrebbero mantenere la loro tendenza al rialzo, con un aumento del 20% a 300mila ton, mentre una richiesta incrollabile continua a generare spedizioni dai principali fornitori come Cile, Perù e Stati Uniti.

Turchia
La produzione della Turchia dovrebbe riprendersi dal gelo che ha colpito le colture l'anno scorso, con un aumento di 345mila ton, fino a 2,4 milioni di ton. La Russia continua il suo embargo sull'uva da tavola turca, ma le esportazioni dovrebbero aumentare di 50mila ton, fino a 225mila ton grazie a forniture rinvigorite e a maggiori spedizioni verso Bielorussia, Ucraina e Georgia.

Europa
La produzione nell'UE dovrebbe diminuire di 61mila ton, fino a 1,7 milioni di ton, dato che la riduzione della superficie in tutta l'UE è esacerbata dal clima sfavorevole nei due principali Paesi produttori, Italia e Grecia. E' previsto che le esportazioni diminuiranno leggermente a 84.000 ton, dato che le perdite di produzione si riflettono nelle minori spedizioni verso Bielorussia e Norvegia. Le importazioni dovrebbero restare invariate a 610mila ton.

Stati Uniti
Ci si aspetta che la produzione statunitense torni al livello record ottenuto nella campagna 2013/14, con un aumento di 60mila ton, fino a 1 milione di ton, dato che i vigneti si sono ripresi dalle condizioni di crescita avverse registrate negli anni scorsi. Le esportazioni dovrebbero aumentare di 37mila ton, fino a 365mila ton, grazie a una produzione maggiore e a spedizioni più cospicue verso i mercati asiatici. Le stime parlano di un aumento di 15mila ton per le importazioni, fino a 545mila ton, dal momento che il consumo continua ad aumentare e le forniture domestiche sono rimpinguate dagli arrivi dal Cile.

Russia
La produzione dovrebbe aumentare leggermente a 103mila ton, visto che le rese più elevate compensano il declino nella superficie coltivata in Russia. Le importazioni dovrebbero diminuire ulteriormente, con un calo di 25mila ton fino a 230mila ton, mentre la Russia continua a proibire l'ingresso dell'uva da tavola dalla Turchia, il fornitore principale.

Sud America
La produzione del Cile dovrebbe aumentare di 42mila ton, fino a 910mila ton, grazie alle abbondanti ore di freddo, alle miti temperature primaverili e alle buone forniture idriche. Le esportazioni dovrebbero seguire la linea della produzione, con un incremento di 42mila ton, fino a 730mila ton grazie alle maggiori spedizioni verso i principali mercati di Stati Uniti e Cina.

E' previsto un aumento di 65mila ton nella produzione del Perù, che porterà i volumi a 605mila ton. L'incremento è stato dovuto a rese maggiori nei vigneti e all'entrata in produzione di nuove piantagioni. Le esportazioni, che negli ultimi tre anni hanno rappresentato in media il 60% della produzione, dovrebbero aumentare a 370mila ton, dato che le maggiori forniture esportabili hanno portato a spedizioni più elevate verso l'UE e gli Stati Uniti. La continua crescita dell'export sostiene la posizione del Perù come secondo maggiore esportatore dopo il Cile.

La produzione argentina continua a diminuire, con un calo di 20mila ton fino a 40mila ton, dopo la gelata tardiva che ha danneggiato i vigneti, mentre i continui costi elevati stanno portando i coltivatori a coltivare uve destinate alla produzione di vino e uva passa. Si stima che le esportazioni continuino la loro costante tendenza al ribasso, con un calo di 3mila ton che ha portato i volumi a 8mila ton, e registrando un forte calo (circa il 90%) rispetto al picco raggiunto nella stagione 2006/07.

Fonte: usda.gov
Data di pubblicazione: