Robert Mwanga, uno scienziato ugandese, potrebbe avere la soluzione al problema, tanto che recentemente gli è stato assegnato il World Food Prize, un premio per chi migliora la qualità, la disponibilità e la quantità del cibo nel mondo, e un assegno da 250mila dollari per proseguire le sue ricerche.
Vendita delle patate dolci a buccia arancione in un mercato ugandese. (Fonte foto www.usaid.gov)
La soluzione di Mwanga sta tutta nelle patate dolci. Più del 44% degli agricoltori ugandesi coltivano patate dolci, ma si tratta di varietà a pasta e buccia bianca, povere quindi di vitamina A; ne esiste però una tipologia a buccia arancione, dove il color arancio è determinato dall'abbondanza di beta-carotene, ricco della vitamina. Il problema è che questa tipologia di patate dolci non cresce in Africa, ma Mwanga e la sua equipe ritengono di poterla adattare alla coltivazione sul suolo e alle condizioni dell'Africa attraverso una tecnica nota come come biofortificazione, attraverso l'incrocio di varietà locali con altre a buccia arancione.
Finora alcune migliaia di famiglie ugandesi hanno iniziato a coltivare questo tipo di patate dolci, e ne testimoniano da un lato gli effetti positivi sulla loro salute (alcuni, intervistati dalla BBC, segnalano di ammalarsi meno spesso che in passato) e sull'economia famigliare, dal momento che riescono a vendere parte della produzione sul mercato locale.
Si stima che entro il 2018, 237mila famiglie ugandesi coltiveranno patate a buccia arancione, ma la strada per un'espansione a tutto il continente africano è ancora lunga e Mwanga denuncia come sia necessario investire di più sulla promozione di quest'opzione: la coltivazione di questa tipologia di patate dolci potrebbe davvero essere una soluzione più efficace, e di minor costo, delle capsule di integratori.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte BBC.