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Asparagi: la stagione 2016, il commercio estero e il trend delle superfici

La stagione 2016
Per quanto riguarda le regioni a sud, la raccolta del prodotto in coltura protetta nella Campania, che era iniziata in linea con il 2015, attualmente è ultimata. Anche nel Lazio la raccolta in serra può considerarsi conclusa. Più a nord, nel Veneto, le asparagiaie in coltura protetta sono ancora in produzione, ma si stanno avviando alla conclusione e tra breve le operazioni saranno ultimate.

Relativamente al prodotto in campo aperto, da tutti i bacini italiani sta attualmente arrivando prodotto.

Le asparagiaie in Puglia
erano entrate in raccolta con lo stesso anticipo registrato la passata stagione, ma l'andamento climatico in marzo ha limitato la progressione dei volumi e solamente a inizio aprile l'apporto di prodotto è risultato significativo. Anche nel Lazio e in Campania i volumi sono stati piuttosto contenuti durante la fase iniziale e avevano registrato un'espansione solo di recente. Nelle regioni meridionali l'avanzamento di raccolta allo stato attuale è compreso tra il 50% ed il 60%.

In Emilia-Romagna le raccolte sono iniziate solamente dai primi di aprile in avanti. Le raccolte del Veneto sono anch'esse lentamente incrementate a causa dell'andamento climatico. Nelle regioni settentrionali l'avanzamento di raccolta è a oggi compreso tra il 35% ed il 50%.

In tutte le regioni il ritmo di raccolta ha subito un netto rallentamento in particolare la scorsa settimana (17/2016), a causa dell'abbassamento termico con quantitativi particolarmente esigui. In genere non si segnalano problemi dal punto di vista della qualità del prodotto in tutte le regioni della penisola.

Nel mese di marzo si segnalava la presenza sul mercato italiano di prodotto di importazione di origine peruviana, messicana, spagnola e greca. La recente evoluzione vede nel centro Europa diminuire il volume del prodotto greco in favore della crescente offerta di quello spagnolo.

Il mercato ha visto nella fase iniziale prezzi sostenuti con una successiva diminuzione, fisiologica, dopo le festività pasquali in concomitanza con un'offerta di prodotto disponibile che tendeva a salire. Dalla scorsa settimana le quotazioni apparivano in risalita.



Asparagi: il commercio estero
Le esportazioni italiane di asparagi anche nel 2015 avevano superato le 6.000 tonnellate complessive, un volume consistente, nonostante abbia registrato una piccola riduzione rispetto al record 2014 (-3%). Al contrario, il valore è stato ancora in ascesa, attestandosi a quasi 19,5 milioni di euro, il +2% rispetto all'elevato 2014, grazie al prezzo medio che ha raggiunto i 3,22 euro/kg di media, tra i valori più elevati del recente storico.

Durante la stagione 2015, i vicini Paesi dell'UE28 si sono confermati come i principali mercati di riferimento per l'export nazionale di asparagi, concentrando il 90% delle movimentazioni. La Germania è stato il principale mercato di sbocco per il nostro prodotto, nonostante rappresenti il primo produttore europeo con circa 20.000 ettari coltivati; nel corso del 2015 sono state inviate per la prima volta oltre 2.000 tonnellate di prodotto italiano in questo Paese, ben il 34% del totale.

Al secondo posto troviamo nuovamente l'Austria con oltre 1.100 tonnellate, il 18% dei volumi totali, a conferma del trend in espansione anche verso questo Paese. Solamente queste prime due destinazioni hanno concentrato oltre la metà delle movimentazioni dell'asparago italiano nel corso del 2015. Seguono all'11% del complesso le spedizioni dirette verso la Svezia ma con volume in lieve calo rispetto al 2014; di poco aumentate le esportazioni verso la Svizzera ed il Regno Unito (rispettivamente il 7% e il 5% del totale). In lieve calo, al contrario, i volumi che troviamo destinati al mercato francese ed in Norvegia. Sostanzialmente costante nel confronto con la passata stagione l'export verso Slovenia, Polonia e nessuna novità tra le destinazioni minori.

Le esportazioni di asparagi si erano concentrate nel trimestre aprile/giugno; rispetto alla precedente stagione le esportazioni di prodotto precoce a marzo erano risultate molto contenute a causa della limitata offerta, per le ritardate raccolte ad inizio stagione. Maggior concentrazione pertanto dell'export italiano a maggio.

Lo scorso anno il nostro Paese aveva importato poco più di 5.000 tonnellate di asparagi, il +24% rispetto alla precedente campagna. Il volume risulta in realtà in linea con il valore che storicamente il nostro Paese importava per questa referenza, dopo che gli anni recenti erano stati caratterizzati da movimentazioni più contenute. Con oltre 18 milioni di euro, il valore complessivo sale di oltre 40 punti percentuali sull'anno precedente anche grazie al il prezzo medio (3,66 euro/kg) che stabilisce il posizionamento più elevato dello storico recente.

Il generale aumento non è imputabile a tutti i fornitori esteri, poiché essi seguono andamenti opposti, nel rapporto con la passata stagione.

Dettava l'incremento (quasi +50% in volume) l'asparago proveniente dalla Spagna che, continua a essere il primo venditore di asparagi nel nostro Paese, con una movimentazione ampliata in febbraio/marzo ma che si prolungava con volumi elevati fino a maggio 2015. La Spagna infatti appare recentemente in ripresa con la propria offerta interna e dunque ritorna ad esportare maggiori quantitativi, come in passato.

Pure la Francia ha inviato maggiori volumi in Italia nel corso del 2015 (in particolare in aprile) segnando oltre 60 punti percentuali rispetto alla precedente stagione e risultando il secondo fornitore (con una quota del 20% del totale). Gli altri Paesi europei denotavano andamenti contrastanti: appariva in aumento l'Olanda, dopo il contenuto 2014, con prodotto in entrata tra marzo ed aprile (l'11% del totale) ed analogamente la Germania, che rappresentava il 10% del totale, ma in ingresso soprattutto a maggio; fletteva al contrario la Grecia al 7% del totale, con volumi distribuiti tra marzo e maggio.

In contro-stagione rispetto all'offerta italiana, nel periodo ottobre-dicembre, continuava ad essere rappresentativo l'import di asparago dal Perù (leader mondiale per esportazioni di questo ortaggio) con circa il 13% del totale.

In termini di stagionalità, l'importazione 2015 è stata molto più concentrata nel mese di aprile che ha rappresentato quasi il 40% del totale delle movimentazioni in ingresso, mentre i mesi di marzo e maggio avevano pesato nel loro insieme per un altro 30% del totale.

Continuiamo pertanto a importare prodotto anche quando è disponibile asparago italiano.

Asparagi: trend delle superfici
Nella parte settentrionale del Paese, in Veneto le superfici complessive nel 2016 potrebbero risultare in lieve incremento, con circa 1.600 ettari (di cui la parte prevalente è in pieno campo, con asparago bianco predominante all'80% delle superfici mentre il verde rappresenta il 20%).

Non si registrano particolari variazioni in Emilia-Romagna nel confronto con la passata stagione con superfici costanti o in lievissima espansione (circa 700 ettari di prodotto verde in campo aperto).

Nel centro Italia, nel Lazio, la superficie continua a confermare il trend di lieve incremento, in atto negli anni recenti (impiantati 5/600 ettari di prodotto prevalentemente verde in campo aperto).

Nel Meridione è presumibile una sorta di stabilizzazione nella regione Campania dopo le diminuzioni degli anni scorsi, con circa 1.000 ettari in maggioranza di asparago verde coltivato in serra.

La principale area produttiva si conferma essere la regione Puglia, con un netto incremento della superficie anche nel 2016, per un complesso di oltre 4.000 ettari; in pochi anni la coltura ha subito una forte diffusione raddoppiando il potenziale produttivo (asparago quasi esclusivamente di colorazione verde coltivato prevalentemente in campo aperto). Si confermano molti nuovi impianti messi a dimora anche in questa stagione che andranno a confermare il rafforzamento anche in futuro.

Nel complesso italiano è stimata una superficie di circa 9.000 ettari (stime CSO).

Fonte: CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli per FreshPlaza
Data di pubblicazione: