
Reynolds riferisce:" La tecnologia potrebbe essere implementata a livello commerciale entro un anno se gli operatori della filiera si convincono dei suoi benefici. Io credo che questo sistema potrebbe ridurre gli sprechi, farci risparmiare milioni di sterline e anche giocare un ruolo importante nel contribuire a risolvere la fame nel mondo".
Dalle prove condotte, pomodori e cetrioli hanno reagito particolarmente bene al trattamento con la soluzione, che è prodotta facendo passare acqua salata attraverso una cella elettrochimica. La soluzione attivata, che è economica da realizzare e può essere creata su richiesta, uccide i batteri comunemente presenti sulla superficie del prodotto fresco, ma è innocua per la pelle umana. Il trattamento è stato saggiato anche sulla conservazione post-raccolta di carote, peperoni, patate e frutta tropicale.
Il professor Reynolds, che ha aperto la strada della tecnologia, sottolinea: 'Per alcuni tipi di prodotti, potremmo avere un impatto significativo. Potremmo dimostrare scientificamente che questa tecnologia avrebbe un impatto sulla qualità del cibo in termini di shelf-life, poiché permette di aumentare la durata di conservazione di circa un giorno, che è una durata già importante per: 1) rendere più efficiente l'intera filiera, dalla produzione alla distribuzione e vendita; 2) ridurre gli sprechi e i costi annessi di smaltimento rifiuti".
Questo progetto sulla conservazione dei prodotti ortofrutticoli freschi è iniziato nel 2013 e ha coinvolto ricercatori, produttori, grossisti, industrie alimentari e supermercati; ora è in corso la 'fase di persuasione' per validare l'applicazione a livello commerciale.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte Dailymail.co.uk