Manuela Pirovano, Communication and Sustainability Manager Crop Protection Italy di BASF (in foto qui sotto) ha introdotto la vision e la mission della società in tema di agricoltura sostenibile, evidenziando come BASF intenda essere percepita nella veste di "Ambasciatrice" in questo ambito, grazie a una combinazione virtuosa di: innovazione, bisogni dell'agricoltore e sinergie con i suoi partner.
"Per noi Sostenibilità significa produrre di più con meno. Inoltre, per definirsi sostenibile, una soluzione deve tenere conto delle tre dimensioni del pensiero sostenibile, ovvero aspetti economici, ecologici e sociali", ha sottolineato Pirovano.
Al fine di operare in coerenza con questa visione, BASF ha individuato 4 aree di azione, nelle quali il futuro sostenibile è già cominciato (anche grazie alla destinazione di ingenti risorse): investire in nuove soluzioni e tecnologie; supportare l'uso responsabile dell'innovazione, alimentare progetti di filiera e promuovere l'immagine dell'agricoltore (mediante lo slogan "Il più grande lavoro sulla Terra"). Le risultanze concrete di questa strategia sono visibili (e visitabili) in diverse aziende agricole partner, dislocate in tutta Europa e aderenti al progetto Farm Network.
Il progetto Farm Network
Farm Network è un progetto sponsorizzato da BASF e volto a sostenere quei programmi che sappiano trovare il giusto equilibrio fra produzione agricola e tutela del suolo e dell'ambiente per il bene delle generazioni future. L'obiettivo condiviso dai partner infatti è migliorare la biodiversità e promuovere una gestione responsabile di acqua e suolo agendo sulle pratiche adottate dal mondo dell'agricoltura
Il Farm Network europeo è stato creato nel 2002. Coinvolge aziende agricole in Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia (OrtoSole, l'unica azienda orticola del progetto), Polonia e Regno Unito. La rete è composta da 15 aziende indipendenti che lavorano per promuovere un nuovo modo di fare agricoltura sostenibile.
A queste 15 aziende si aggiungono oltre 30 esperti locali: agricoltori professionisti, organizzazioni per la tutela del patrimonio naturale, Università, BASF e altri fornitori di innovazione in ambito agricolo.
La visita a OrtoSole
Membro del Farm Network, OrtoSole rappresenta un esempio concreto di sostenibilità applicata in agricoltura. Presso l'Azienda, un percorso guida gli ospiti attraverso la lettura delle diverse esperienze. Come se si trattasse di un vero e proprio "catalogo della sostenibilità" a disposizione dei visitatori.
Per questo BASF, dopo la presentazione delle sue strategia sostenibili, ha organizzato una visita a Maccarese (Fiumicino - Roma), nell'Agro pontino, presso uno dei siti produttivi dell'azienda OrtoSole, gestita da generazioni dalla famiglia Tiozzo, di origini venete e capace di trarre ottime produzioni orticole su terreni sabbiosi, come quelli tipici della zona.
Eugenio, Beniamino e Alessandro, tre membri della famiglia Tiozzo, titolare della OrtoSole.
Per OrtoSole, la partnership con BASF inizia nel 2012, con l'obiettivo di testare e mostrare come moderna agricoltura e sostenibilità possano felicemente convivere. Negli ultimi tre anni, l'azienda agricola ha ospitato diverse esperienze concrete. Dai test con agrofarmaci e sistemi innovativi alla messa a punto di soluzioni funzionali, fino al monitoraggio di indici di biodiversità e misure a sostegno della biodiversità. Consulenti esterni, Università e partner commerciali sono attivamente impegnati nel progetto, sia nella pianificazione sia durante la realizzazione e la lettura dei risultati.
Giovanni Zippo, funzionario tecnico-commerciale BASF per le province di Roma e Latina, ha illustrato ai visitatori le sperimentazioni in atto all'interno di una delle serre zucchine di OrtoSole. I risultati saranno diffusi nel 2016.
I progetti e le soluzioni impiegati presso questa realtà orticola negli ultimi tre anni possono essere suddivisi in tre categorie principali: tutela della biodiversità (investendo, per esempio, sulle strisce fiorite, a sostegno delle popolazioni di insetti impollinatori, in collaborazione con l'Istituto di Ricerca CREA. In collaborazione con LIPU-Lega italiana protezione degli uccelli si lavora, invece, su un insieme di buone pratiche agricole per incrementare la presenza delle specie avicole), agrofarmaci (come le soluzioni ad effetto AgCelence® oppure i programmi Smart Protection, che offrono linee di trattamento tradizionali, combinate con soluzioni naturali, tra cui diversi bio-fungicidi) e soluzioni funzionali (per esempio, un film pacciamante realizzato con plastica biodegradabile ecovio®, prodotta da BASF).
Foto sopra: produzione di lattughe protette da telo pacciamante biodegradabile ecovio®. Foto sotto: come si presenta il terreno a un mese e mezzo da quando il film è stato triturato: è praticamente scomparso, senza lasciare alcun detrito, essendo stato scomposto in anidride carbonica e acqua dai batteri naturalmente presenti nel suolo.
OrtoSole ospita anche un impianto Osmofilm, prodotto da un partner francese. Si tratta di un sistema integrato, che rappresenta una soluzione pratica per evitare l'inquinamento puntiforme delle acque, connesso alle operazioni di lavaggio delle botti utilizzate per i trattamenti in campo.
Alessandro Tiozzo (sulla sinistra) illustra il funzionamento di Osmofilm.
Di particolare rilievo, nel corso della visita, è apparso il confronto tra due serre coltivate a lattuga; una si è avvalsa di un insieme di soluzioni proposte da BASF (per ora un mix di telo biodegradabile e agrofarmaci, cui nelle successive sperimentazioni saranno aggiunte anche altre tecniche), l'altra serra invece no.
Il momento della visita alla serra lattughe.
Il risultato appare strabiliante, come può evincersi dal confronto tra il grado di sviluppo delle lattughe della prima serra e quelle della seconda, nonostante la data di trapianto sia stata la medesima (vedi fotoconfronto qui sotto).
Sopra: grado di sviluppo delle lattughe non pacciamate né trattate contro (foto sotto) quelle che si sono avvalse delle soluzioni BASF. La data di trapianto è la stessa!
BASF sta dimostrando nei fatti che si può già oggi produrre di più (in questo specifico caso delle lattughe si è ottenuto dal 30 al 50% in più di prodotto) con meno (abbattendo i costi di diserbo e il numero di trattamenti, per esempio).
Per maggiori informazioni visita il sito: www.agro.basf.it
Email: manuela.pirovano@basf.com