Spagna: la stagione del kiwi Hayward comincia con un +30% nei volumi
"Le previsioni preliminari indicavano un incremento del 20% nella produzione ma ora possiamo parlare di un 25-30% di volume in più rispetto all'anno scorso grazie all'aumento delle piantagioni in Galizia, Asturie, Paesi Baschi e Navarra, oltre al Portogallo. Anno dopo anno ci stiamo riprendendo dalle grandi perdite di superficie coltivata provocate dallo scoppio della Psa-V di tre anni fa, quando anche le nuove piantagioni furono sradicate. Ora la nostra produzione ammonta a oltre 10.000 ton".
Il gap nell'emisfero Sud ha anticipato l'inizio della stagione"La fine della campagna nell'emisfero Sud ha lasciato un gap sul mercato che ci ha obbligati ad anticipare un po' la nostra stagione, dato che tre settimane fa i prodotti da Italia e Grecia non avevano ancora raggiunto standard qualitativi soddisfacenti. La ricezione da parte del mercato è stata molto positiva, ma dovremo stare a vedere quale sarà la risposta del cliente considerando che, cominciando prima, i kiwi sono più duri perché siamo accora all'inizio della campagna. Tra dieci o quindici giorni i frutti saranno più morbidi e il consumo aumenterà - ha affermato José Carlos Vila - quest'anno ci sono tutti i presupposti per una buona campagna, sia in termini di volume che di qualità, visto che i kiwi hanno più materia secca, sono più sodi e la qualità del sapore è migliore.
Bassa disponibilità per i calibri grandi
Mentre nelle campagne precedenti la produzione è stata inferiore e sono stati raccolti calibri più grandi del solito, quest'anno le pezzature grandi saranno rare. Vila ha dichiarato: "Ai primi di giugno, i forti venti hanno causato la caduta di molte gemme e una produzione elevata generata da meno gemme comporta calibri più piccoli dei frutti. Per questo motivo avremo disponibilità assi inferiore di frutti di calibro 18, 20 e 23 rispetto alle ultime due stagioni, proprio come nel resto d'Europa. Sicuramente ci saranno momenti difficili sul mercato per quanto riguarda la fornitura dei calibri grandi, che avranno prezzi maggiori, mentre i calibri medi conserveranno livelli simili a quelli dell'anno scorso e i prezzi dei calibri piccoli saranno adeguati".
I kiwi iberici non hanno rivali in Spagna
La Spagna è il mercato principale per Kiwi Atlántico, con il consumo pro capite più alto d'Europa. Secondo José Carlos Vila, i kiwi spagnoli e portoghesi continuano a rimanere più popolari rispetto a quelli italiani e greci.
"Da una parte abbiamo il vantaggio della vicinanza e dall'altra la qualità. I kiwi sono prodotti a nord, dove la presenza di altre colture da frutto è bassa e questo significa assenza di parassiti e nessuna bisogno di trattare i campi con fitofarmaci, cosa che permette una produzione quasi biologica. Inoltre, i terreni della Spagna settentrionale sono meno calcarei e hanno un PH più acido e la stessa cosa vale per l'acqua. Questo risulta in un frutto con la parte centrale più morbida e più piacevole da mangiare. Un altro fattore che gioca a nostro favore è la bassa probabilità di gelate in autunno, che ci permette di raccogliere i kiwi dopo la maturazione sulla pianta".
Dopo due anni Kiwi Atlántico riprende le esportazioni
Dopo la perdita di volume di tre anni fa, Kiwi Atlántico ha deciso di abbandonare l'export per concentrarsi sul mercato domestico. "Quest'anno spediremo nuovamente in Paesi dell'Europa centrale, oltre che a destinazioni lontane come Colombia, Panama e Canada, dove spediremo i calibri medi e piccoli".
Le aziende agricole uruguaiane soddisfano il crescente mercato locale
Kiwi Atlántico ha partner agricoli anche in Uruguay con una produzione destinata principalmente al mercato locale e che viene esportata anche in Argentina e Brasile. Secondo José Carlos Vila: "Inizialmente avevamo considerato di spedire la frutta pure sul mercato spagnolo, ma data la crescita nei consumi di questi Paesi, abbiamo pensato che avrebbero ottenuto prezzi migliori lì, grazie alla vicinanza. Ci aspettiamo di continuare a incrementare la produzione in Uruguay, dato che al momento abbiamo piantato solo 35 ettari".
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José Carlos Vila
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