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Combinato con la trinciatura

Asparagi: venduta in Francia la prima macchina italiana per il pirodisperbo

Finalmente in commercio una macchina - brevettata in Italia ma venduta in Francia - per pulire i campi di asparagi e prepararli per una nuova produzione. Una delle operazioni più importanti per il buon mantenimento dell'asparagiaia nel tempo consiste, infatti, nella pulizia dai residui della vegetazione a fine ciclo vegetativo.

Spesso, per comodità o per mancanza di corrette informazioni, i coltivatori interrano con una lavorazione superficiale la vegetazione dell'asparagiaia quando, ormai completamente ingiallita, non è più in grado di trasferire sostanze di riserva alle radici, che sono l'organo propulsore per la produzione dell'annata successiva.



Finora, per una corretta gestione dell'asparagiaia, si consigliava l'asportazione della vegetazione ormai secca per ridurre il rischio di patologie anche gravi, quali Ruggine e Stemphillium. Questa operazione risulta onerosa dato che bisogna prima sfalciare la vegetazione, poi asportarla caricandola su rimorchi o utilizzando carri raccoglitori.

Da qualche settimana, però, è possibile compiere la pulizia completa dell'asparagiaia in un solo passaggio, con un'attrezzatura appositamente costruita e venduta per la prima volta in Francia a un produttore di asparago bianco (vedi foto).

Il progetto è stato sviluppato dalle Officine Mingozzi di Argenta (Ferrara) che - dopo l'esperienza positiva condotta con il CREA sui residui delle potature di kiwi - ha ideato questo macchinario per eliminare la vegetazione dell'asparago e rendere più salubre l'ambiente di coltivazione.



I tempi ridotti (circa 8.000 metri quadrati l'ora) e il costo di esercizio molto contenuto (da 60 a 100 euro di gas propano per ettaro, a seconda del sesto d'impianto) rendono questo attrezzo molto vantaggioso. Prima la trinciatrice a martelli provvede a frantumare la vegetazione, quindi il calore a oltre 300°C distrugge le spore di Ruggine e Stemphillium insediate sui residui della vegetazione sminuzzata. Distrutte, o comunque molto ridimensionate, le erbe infestanti nate sulla fila dell'asparagiaia e i semi delle malerbe caduti dalle infestanti estive che hanno terminato il loro ciclo vegetativo.

"Alla luce delle esperienze maturate - spiega a FreshPlaza Luciano Trentini, vicepresidente di Areflh ed esperto della coltivazione a basso impatto ambientale dell'asparago - si confermano gli ottimi risultati già ottenuti applicando il pirodiserbo che riduce l'impiego di prodotti chimici diserbanti. I quali, nel tempo, posso incidere in maniera piuttosto negativa sulla produttività e la durata della asparagiaia. Con effetti positivi su alcune delle patologie più comuni. La mancanza di spore superficiali, distrutte dal calore, fa sì che - anche in presenza di primavere piuttosto umide - la presenza delle classiche pustole sui turioni sia ritardata. Può poi essere inibita la germinazione dei semi di asparago caduti sul terreno (per le varietà coltivate che li producono) o di altre infestanti per l'esposizione alle alte temperature a cui vengono esposti".



"Da un paio di anni - continua Trentini - in collaborazione con Cristian Befve di Asperge Avenir - stiamo studiando il pirodiserbo nelle asparagiaie biologiche che devono essere mantenute più pulite. Ma anche la maggiore propensione alla innovazione dei produttori francesi ha fatto sì che la prima macchina costruita fosse venduta proprio in Francia".

La macchina - costituita da due elementi distinti, il trinciasaementi e l'apparecchiatura per il pirodiserbo, utilizzabili anche separatamente - sarà presto pronta anche in Italia per l'asparago verde.