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India: negli OGM si nasconde una chiave del successo nella lotta contro il cancro?

"Gli Organismi Geneticamente Modificati-OGM saranno il futuro della lotta al cancro"; ne è convinto Ananda Mohan Chakrabarty, professore indiano naturalizzato negli Stati Uniti, stando a quanto riporta il Times of India.

Ex alunno dell'Università di Calcutta (India) e ora professore di microbiologia presso l'Università dell'Illinois, Chakrabarty sta ora studiando le proprietà di alcuni batteri nel curare e prevenire il cancro. In passato è stato consulente del Governo e delle Nazioni Unite e ha ricevuto importanti premi proprio per il suo contributo alla ricerca sulla modificazione genetica.

I batteri geneticamente modificati di Chakrabarty hanno aperto la strada della ricerca in tutto il mondo; egli aveva addirittura cercato di brevettare il primo batterio biotech negli Stati Uniti, ma la risposta fu negativa, perché non si potevano brevettare organismi viventi.

Ora, insieme a colleghi ricercatori di Nuova Delhi, Giappone, Messico e Portogallo, il professore indiano sta studiando come modificare geneticamente le piante perché producano particolari proteine capaci di combattere il cancro.

Con i colleghi - riporta il Times of India - ha già isolato una proteina batterica, la azurina, dal Pseudomonas aeruginosa. Questa proteina sarebbe in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali senza attaccare quelle sane, così come avrebbe capacità preventive anti-cancro; stessa cosa sarebbe capace di fare anche un suo frammento, il peptide 28.


In Messico ricercatori del team di Chakrabarty hanno già creato pomodori OGM capaci di produrre azurina, una proteina anti-cancro che prende il proprio nome dal suo colore blu (Foto di repertorio)

Il passo successivo è arrivare da un lato a produrre questa proteina anti-cancro, dall'altro trovare un modo perché possa essere assimilata dai pazienti. "In Messico - dichiara Chakrabarty al Times of India - il biotecnologo delle piante Miguel Gomez è stato in grado di creare un pomodoro che produce l'azurina. Ora stiamo cercando di capire se un estratto di questa pianta sia in grado di uccidere le cellule tumorali. Avremo una risposta nel volgere di un paio di anni".

In caso di successo, continua il professore indiano, "le donne nelle aree rurali, che non si possono permettersi costose cure e che hanno casi di familiarità con il cancro, potranno assumere questa proteina preventiva attraverso l'alimentazione, piuttosto che essere costrette alla rimozione chirurgica di seno od ovaie".

Rielaborazione FreshPlaza su fonte timesofindia.indiatimes.com