Perclorato in frutta e verdure: ripubblicazione del relativo parere scientifico dell'Efsa
Il perclorato è un contaminante chimico rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali che antropiche. L'uso di fertilizzanti naturali e acque irrigue contaminate da perclorato può portare a un notevole accumulo della sostanza nei vegetali a foglia.
Sulla base dell'inibizione della captazione tiroidea di iodio in adulti sani, gli esperti dell'Efsa hanno stabilito che la dose giornaliera tollerabile (DGT) di perclorato è di 0,3 microgrammi per chilo di peso corporeo. La DGT è la stima della quantità di una sostanza che gli esseri umani possono consumare quotidianamente nel corso della loro intera esistenza senza incorrere in rischi rilevanti per la salute.
L'Efsa ha stimato l'esposizione cronica e "a breve termine" al perclorato. E' improbabile che una singola esposizione al perclorato ai livelli riscontrati nel cibo e nell'acqua possa causare effetti nocivi sulla salute umana, anche nei gruppi più vulnerabili della popolazione. In generale l'esposizione alimentare cronica al perclorato è potenziale fonte di preoccupazione, in particolare per i gruppi più giovani della popolazione che ne facciano un consumo elevato e presentino una carenza di iodio da lieve a moderata.
Inoltre l'esposizione al perclorato può essere preoccupante per i neonati allattati al seno da madri che presentino una carenza di iodio. La nuova valutazione dell'esposizione tramite la dieta non influisce su tali conclusioni complessive.