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L'allarme durante la conferenza inaugurale di Fruit Innovation

"Moncalvo (Coldiretti): "Addio frutteti, l'Italia estirpa una pianta su tre"

I frutteti italiani rischiano di scomparire. E' l'allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo alla conferenza inaugurale di Fruit Innovation (vedi articolo correlato).



Negli ultimi quindici anni, infatti, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat la superficie destinata a colture da frutto è passata da 426 a 286mila ettari. Si è quindi ridotta di un terzo (-33%) con la scomparsa di 140mila ettari di meli, peri, peschi, aranci, albicocchi e altri, che rischiano di far perdere all'Italia il primato europeo nella produzione frutticola.

A determinare la scomparsa delle piante da frutto è stato il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono a coprire i costi di produzione. "Il taglio maggiore - ha sottolineato Moncalvo - ha interessato i limoni, con la superficie dimezzata (-50%), seguiti da pere, pesche e nettarine, arance, mele, clementine e mandarini" (vedi tabella sotto).

Mele-27%
Pere-41%
Pesche e nettarine-39%
Arance
-31%
Limoni-50%
Clementine e mandarini
-18%
TOTALE
-33%
Estirpazione dei frutteti in Italia negli ultimi 15 anni. Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

E intanto aumenta l'import di frutta straniera
Secondo Moncalvo l'estirpazione degli alberi da frutto è il risultato di una vera e propria invasione di frutta straniera con le importazioni che, sempre negli ultimi 15 anni, sono aumentate del 37% raggiungendo i 2,1 milioni di tonnelate ma anche di un progressiva riduzione dei consumi da parte delle famiglie. L'acquisto medio di frutta è infatti diminuito in modo significativo: dai 244 chili annui acquistati da ogni famiglia nel 2000 si è passati ai circa 178 chili del 2014 (-27%).

"Un trend drammatico - ha affermato il presidente della Coldiretti - che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori. Occorre intervenire per promuovere i consumi sul mercato interno e sostenere le esportazioni, che in quantità sono rimaste le stesse di quindici anni fa".

Tra i segnali positivi di ripresa dell'economia evidenziati da Moncalvo, non va sottovalutata l'inversione di tendenza nei consumi di frutta registrata nel primo trimestre del 2015 in Italia, pari al 4% nella Grande distribuzione organizzata. Altre opportunità possono venire anche dall'estero per il tasso di cambio favorevole.

La sicurezza del Made in Italy
La produzione agricola italiana è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con la minor presenza irregolare di residui chimici (0,2%), una percentuale inferiore di quasi dieci volte rispetto alla media europea (1,9%) e di oltre trenta volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).

"Per questo - ha precisato Moncalvo - siamo impegnati in una quotidiana azione di promozione della frutta italiana anche nel Padiglione Coldiretti a Expo 2015, con esposizioni e degustazioni per far conoscere il Made in Italy ai 20 milioni di visitatori previsti".

"Serve però anche rimuovere gli ostacoli strutturali che determinano uno svantaggio competitivo per le nostre imprese, con regole armonizzate sulle importazioni dall'estero dove spesso vengono utilizzati prodotti chimici vietati in Italia, controlli qualitativi più stringenti anche sulla reale provenienza della frutta in vendita. Senza dimenticare - ha concluso Moncalvo - i costi aggiuntivi dovuti dall'arretratezza del sistema di trasporti".