
(Foto: nytimes.com)
A convincere Barber a lanciare questo esperimento è stata la scoperta che il 40% del cibo che finisce nelle discariche statunitensi è invece perfettamente commestibile. Lo chef ritiene che ristoranti e cuochidovrebbero fare uso di tutto ciò che entra in cucina.

(Foto: nytimes.com) I tavoli per il locale temporaneo sono stati creati con materiali compostabili e micelio, in base ai criteri del menu wastED.
Perciò lische di pesce, verdure ammaccate e deformi, pane raffermo, ma anche torsoli di insalata, patate di seconda scelta, code di vacca, lingue e tendini di bue, pasta di scarto e altre referenze non comunemente identificate come cibo commestibile - e che normalmente finiscono nella pattumiera - sono stati rielaborati e offerti per 15 dollari al piatto.

(Foto: inhabitat.com) Candela un po' enigmatica, fatta di sego che può essere mangiato con il pane. Come centrotavola: un gambo di sedano.
E non solo cibo! Anche l'arredamento del locale pop-up (tavoli, candele, centrotavola e altro) resta in linea con i criteri del menù wastED. I tavoli, per esempio, sono stati coltivati - sì, avete capito bene: coltivati! - nella seconda metà del mese di febbraio con materiali compostabili e micelio. Le candele sono fatte di sego, che può essere mangiato con il pane.
Utilizzati poi un tessuto agricolo denominato Remay e un materiale per le strutture architettoniche sviluppato dalla società Ecovative.
Elaborazione FreshPlaza su fonte: latimes.com / nytimes.com / repubblica.it / inhabitat.com