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Finocchi: in ripresa i prezzi dopo un periodo di calo a 60 centesimi di euro al chilo

Sul mercato cesenate le quotazioni del finocchio sono in ripresa. Ormai infatti nel mercato all'ingrosso la produzione locale è agli sgoccioli, lasciando così campo libero per le produzioni del Sud Italia: meno offerta e temperature che favoriscono la domanda stanno spingendo le vendite dopo alcuni giorni di calo.



Ma andiamo con ordine. Ai primi d'ottobre è partita la stagione del finocchio invernale del Sud; stagione che continuerà per svariati mesi, fino anche a marzo/aprile, con l'arrivo sul mercato delle produzioni da zone sempre più a Nord: tra alcune settimane toccherà alla produzione barese, all'inizio del 2015 a quella di Foggia.

Un avvio abbastanza positivo, nonostante l'accavallamento con le ultime produzioni locali: per i primi 10-15 giorni di ottobre il prezzo di vendita all'ingrosso si aggirava intorno agli 80 centesimi di euro al chilo, per un prodotto venduto in padelle da 10 pezzi l'una.

A seguire però vendite e quotazioni hanno rallentato, probabilmente a causa del colpo di coda del caldo che ha raffreddato i consumi e, al contempo, prolungato la stagione del local. In questo periodo di ribasso si sono persi anche 20 centesimi di euro al chilo, arrivando a un prezzo di vendita di 60 centesimi di euro al chilo.

Da 4-5 giorni invece, con l'uscita di scena del finocchio locale, i prezzi sono in ripresa e nel cesenate si è arrivati agli 80 centesimi di euro, anche ai 90, con l'esaurimento totale del prodotto in vendita. In mercati più a Nord, dove il locale ha ceduto il passo prima, questa salita dei prezzi ha permesso di arrivare anche a 1 euro al chilo.

Anche per le prossime settimane le prospettive sono di un aumento di prezzi, ma molto dipenderà dal meteo e dal persistere delle attuali temperature autunnali che incentivano la domanda. Le stime sono di poter raggiungere l'euro al chilo, considerato un buon prezzo di vendita, anche nel cesenate.