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Il caso dei riusciti incontri B2B organizzati dal Cile

"Francesco Cera: "Le fiere di settore, fatte bene e nei luoghi giusti, servono ancora molto"

A testimonianza che la discussione sulla futura fiera dell'ortofrutta in Italia è ben lungi dall'essere già esaurita, FreshPlaza riceve e volentieri dà conto anche della posizione espressa da Francesco Cera, Direttore generale del MAAP, il Mercato Agroalimentare di Padova.


Francesco Cera.

"Ritengo, dalla mia fortunata esperienza di direttore del primo mercato di export italiano da oltre 10 anni, che le Fiere, fatte bene e nei luoghi giusti servano ancora molto - ci scrive Cera - Non credo molto, in questo senso, all'idea di una manifestazione itinerante, in quanto rischia di trasformarsi in una modalità che trasmette ancora più confusione ai buyers stranieri, avvallando la immagine di un'Italia ortofrutticola profondamente disunita, come in effetti siamo."

"Se vogliamo parlare di esempi di iniziative B2B serie, basta guardare al caso dei Cileni. Da molti anni ad ottobre, a Santiago del Cile, si organizza la Rueda de negocios: tutti gli importatori di ortofrutta del mondo si trovano nella capitale cilena, all'Hotel Sheraton e, grazie ad una organizzazione che definirei teutonica, preparano già dal proprio Paese gli incontri d'affari, cadenzati ogni 30 minuti , con agenda tipo Outlook che si può organizzare per tempo, prima di fare 12.000 km. Risultato: senso di efficienza, velocità, incontri di alta qualità, no perdi tempo e torni a casa con dei risultati. Perché in Italia nessuno riesce ad organizzare questa cosa? Forse perché i Cileni hanno una sola (1!) organizzazione agricola, cioè Fedefruta, ed una sola (1!) associazione di esportatori, cioè Asoex, e non sono divisi in 100 associazioni, organizzazioni, cooperative etc, come qui da noi?"

"Tornando alla nostra fiera nazionale, avevo percepito qualcosa di buono nelle intenzioni del nuovo management di Cesena Fiera, ossia lo spostamento della manifestazione almeno in una città più internazionale e strutturata quale Bologna o forse Milano; ma annuso già aria dell'italica imbattibile arte del rinvio... Purtroppo - sottolinea il direttore MAAP - il pessimismo un po' prevale: non siamo capaci neanche di organizzare bene e per tempo un'esposizione universale come Expo 2015 (il timore che finirà malino non è campato in aria), figuriamoci il resto."

"Nella vita e nella storia, tuttavia, la speranza e l'ottimismo sono alla base dei grandi successi e sappiamo che i grandi risultati sono fatti, alla fin fine, da uomini. Personalmente credo che una persona come Renzo Piraccini, per esempio (ma ve ne sono altre in altre Associazioni), possa avere davvero le capacità e la forza mentale e professionale per compiere questo importantissimo passo che da anni attendiamo, cioè partire da un buon format consolidato (Macfrut di Cesena) e far sì che tutta l'Italia e tutta la filiera, dalla produzione, agli esportatori ai mercati all'ingrosso, abbia il coraggio di unirsi e prendere un'unica grande decisione unitaria, come a suo tempo hanno fatto gli spagnoli con il Fruit Attraction di Madrid (e i frutti si vedono!). E' insomma necessario decidere il cambio di passo e dare una location adeguata e un respiro internazionale a quella che sarà l'unica e vera grande fiera del settore nel nostro Paese. A chi riuscirà questa mission impossible, la storia renderà merito."