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Crisi interna a Veronamercato: una conferenza stampa chiarisce i motivi del dissidio

Si è tenuta lo scorso venerdì 18 Luglio 2014, presso la struttura del mercato all'ingrosso di Verona - Veronamercato - una conferenza stampa indetta da Fedagro, la federazione nazionale degli operatori dei mercati agroalimentari, e volta a chiarire le voci relative ad una crisi interna all'Amministrazione Generale della struttura mercatale.



Veronamercato è una società consortile per azioni costituita nel 1989 a maggioranza pubblica con la partecipazione delle componenti private, come la CCIAA di Verona e diversi Istituti di credito; la quota di maggioranza, tuttavia, è in possesso del Comune di Verona, a sottolineare la funzione pubblica della struttura.

La Presidenza di Veronamercato ha voluto, così, ricordare l'importanza della struttura e del lavoro svolto dagli operatori concessionari, i quali da 11 anni servono tutta la Provincia, raggiungendo luoghi che in altro modo non sarebbero coperti e che quindi adempiono ad un ruolo che può essere definito anche sociale.



Oggi, la Presidenza di Veronamercato e i rappresentanti degli Operatori concessionari manifestano malumore nei confronti della dirigenza, cui è a capo il dott. Paolo Merci. Secondo loro, infatti, la direzione avrebbe intrapreso delle scelte individuali, senza l'appoggio e la condivisione da parte del Consiglio di Amministrazione. Fedagro e la Presidenza di Veronamercato descrivono una direzione molto politica e personale, nella quale il dialogo tra le cariche è stato ostacolato da continui dissidi interni sulla gestione del mercato e sulle migliorie necessarie per la struttura.

Fedagro ritiene che: "Il ruolo del Direttore non può diventare preponderante; non è ammissibile una Società nella quale le decisioni vengono prese senza sentire la Presidenza."


In conferenza stampa: un operatore di Veronamercato, il presidente di Fedagro Verona Giovanni Giomaro e il presidente Fedagro Ottavio Guala.

Da parte loro, gli operatori denunciano che si sarebbe addirittura creato un mercato parallelo: sarebbero 5.200 gli autotreni scaricati presso la struttura mercatale sui quali non si ha piena tracciabilità né appropriata documentazione. Inoltre, lamentano le condizioni di favore nei confronti della Cooperativa Facchini (ex multiservizi di Veronamercato che ora diventa concorrente alla struttura): "Sono due le piattaforme assegnate alla cooperativa, a condizioni preferenziali rispetto a quelle di noi concessionari che paghiamo un affitto maggiore per strutture meno attrezzate. Gli affitti ammontano a 3.000 Euro, quando i profitti sono poco più del doppio. Le nuove piattaforme seguono una logica che non prevede il ruolo del grossista, puntando invece su di un sistema basato su chiamate incrociate, che ci scavalca."

Non è piaciuta nemmeno l'istituzione, da parte del Direttore, di un Organo di Vigilanza acarattere monocratico che, secondo l'Amministrazione, non avrebbe "mosso un dito" davanti alle denunce presentate circa presunte operazioni irregolari che hanno scavalcato gli operatori del Veronamercato. A tal proposito, Fedagro chiede che l'Organo di Vigilanza venga rimosso per essere sostituito da un ufficio in grado di agire super partes.

Lo screzio tra le componenti gestionali si è inasprito ancora di più quando, in merito ad una iniziativa per la costituzione di un Polo Veneto dell'Ortofrutta, il Direttore Paolo Merci avrebbe avanzato considerazioni negative in sedi istituzionali della Regione, rischiando di compromettere i rapporti di collaborazione e dialogo tra Veronamercato, Padova, e la Regione stessa.

In tutto ciò, ad essere a rischio risulta la sopravvivenza stessa di Veronamercato e dei 1.000 posti di lavoro fissi al suo interno. In dieci anni, la struttura mercatale ha visto chiudere 18 aziende, mentre solo nell'ultimo anno le chiusure sono state 6.

"Quando i clienti non ci saranno più, non ci saranno nemmeno i 6,8 milioni di fatturato annuo generato da Veronamercato", ha sentenziato Fedagro, concludendo con l'intenzione di cessare il pagamento degli affitti e promettendo di attuare le necessarie iniziative per uscire dall'attuale Società e realizzare un nuovo mercato, autofinanziato e lontano dalle pressioni politiche.

Autore: Maristella Vita per FreshPlaza
Data di pubblicazione: