Florida (USA): pessimismo tra i coltivatori di agrumi
Scott Young, coltivatore della zona, ha commentato dicendo che si tratta di "una calamità di proporzioni bibliche. Abbiamo provato di tutto, ma non sappiamo cosa fare. Dovremmo ridurre le superfici e vendere i migliori frutteti per pagare i costi di mantenimento degli altri finché non ci arriveranno altri soldi con i nuovi raccolti".
Quest'incredibile pessimismo è causato dal fatto che, per anni, i coltivatori hanno pensato di poter gestire gli effetti della fitopatia finché gli scienziati studiavano una nuova strategia, ma l'avanzare del citrus greening ha distrutto le loro speranze.
Infezione quasi totale
La malattia degli agrumi ha colpito la Florida per la prima volta nell'autunno del 2005, dopo essere stata scoperta in Cina all'inizio del XX secolo. I ricercatori pensano che abbia praticamente intaccato tutti i 524.640 acri dello Stato.
Inizialmente, i coltivatori pensavano di poter gestire la malattia con trattamenti più frequenti, ma nella stagione 2012/13 la quantità di frutti apparentemente sani colpiti dalla cascola nel pre-raccolta è risultata allarmante. Lo stesso è accaduto nella stagione 2013/14. Tra il 2003/04 e il 2013/14 la produzione di arance è così crollata da 242 milioni di cartoni a 104,3 milioni.
Cercando una cura
I coltivatori sperano adesso che gli scienziati trovino presto una cura per il citrus greening o quantomeno per la cascola dei frutti. I trattamenti termici hanno prodotto dei risultati, ma è difficile applicarli su larga scala.
Finora i produttori hanno cercato di aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza piantando nuovi frutteti, arrivando addirittura a impianti intensivi da 325 alberi per acro, in modo da controbilanciare le perdite dovute alla fitopatia con una maggiore produzione.
I costi per sostituire i frutteti esistenti rimangono comunque molto alti. "Bisogna rimuovere gli alberi esistenti, sostituire il sistema di irrigazione e acquistare le nuove piante", spiega Young.
Fonte: dailycommercial.com
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