Cile: le cinque colture a piu' rapida espansione coprono la stessa superficie dell'uva da tavola
Queste colture alternative hanno registrato il più alto incremento in termini di superficie coltivata, passando da un +57% nel caso delle ciliegie a un +117% per i mirtilli, anche se uva da tavola, avocado, mele, pesche, nettarine e susine continuano ad essere i principali frutti prodotti dal Cile, rappresentando il 55% della superficie coltivata.
Uno dei motivi per cui i coltivatori hanno optato per la coltivazione di altre specie è il fatto che i prezzi dell'uva da tavola sono rimasti stabili per anni, mentre i costi di produzione e di manodopera sono aumentati. E' quanto ha riferito Cristián Allendes, presidente della Fruit Growers Federation (Fedefruta). "I consumatori hanno cominciato a scegliere alternative meno costose. Coltivare uva da tavola costa due volte di più che coltivare ciliegie. Tenendo conto dei soli costi di manodopera, le spese possono risultare fino a quattro volte maggiori", ha dichiarato Allendes.
I limiti alla diversificazione
Secondo il ministro dell'agricoltura, Luis Mayol, l'ampliamento dell'offerta di frutta dimostra che "I coltivatori cileni sono molto efficienti e investiranno sempre in ciò che richiede il mercato". Anche se ci sono delle limitazioni, secondo il direttore del dipartimento di ricerca del SNA, Ema Budinich, perché la perdita di competitività subita dai coltivatori, causata dalla debolezza del dollaro, si sta ripercuotendo sulle dinamiche del settore.
Anche la scarsità di risorse idriche può incidere sulla diversificazione colturale. Il governo ha reso noto che la stagione irrigua 2012-2013 sarà scarsa e che a disposizione dell'agricoltura ci sarà il 23% di acqua in meno.
Mayol ha spiegato che le colture che hanno bisogno di molta acqua, come i mirtilli, potrebbero manifestare una crescita ridotta. Le colture più colpite saranno quelle presenti nelle regioni di Coquimbo e Valparaíso. Tra queste, anche avocado e agrumi, in particolare mandarini, limoni e arance. Queste regioni rappresentano il 26% dei 324.278 ettari coltivati nello stato.
Fonte: El Mercurio