USA: pubbliche consultazioni per l'immissione in commercio della mela Arctic, che non imbrunisce
Lo scorso 13 luglio, il dipartimento statunitense APHIS per l'ispezione della salubrità di materiale vegetale e animale immesso in commercio ha avviato un periodo di consultazione di 60 giorni, nel quale il pubblico potrà inserire commenti sull'introduzione della nuova mela biotech che non imbrunisce.
Il frutto, ottenuto da ingegneria genetica e inizialmente sviluppato in Australia, è stato creato senza il gene responsabile dell'imbrunimento enzimatico, cioè praticamente "disattivando" lo stesso gene (cfr. notizia FreshPlaza del 01/12/2010).
Le mele sviluppate dalla Okanagan Specialty Fruits sono denominate Arctic Golden e Arctic Granny, in quanto derivano dalle mele Golden Delicious e Granny Smith.
La Okanagan Speciality Fruits spera di completare entro l'estate il processo di approvazione in Canada e negli Stati Uniti, in modo da poter iniziare a impiantare i suoi alberi già dall'anno prossimo. La società ha dichiarato che i primi frutti campione potrebbero essere disponibili l'anno successivo.
Rispondendo a critiche e timori, Neal Carter, fondatore e presidente della Okanagan Specialty Fruits, ha precisato che le nuove mele sono frutto di 10 anni di sperimentazione in campo e che gli alberi di Arctic Golden e Arctic Granny si comportano esattamente come quelli delle mele convenzionali; con l'unica - e non da poco - differenza che la loro polpa non imbrunisce quando vengono tagliate o morse.
"Ogni mela al mondo si può trasformare in una mela Arctic", ha precisato Neal Carter, ricordando che la manipolazione genetica che è intervenuta riguarda semplicemente il "silenziamento" del gene responsabile dell'imbrunimento della polpa. "Abbiamo semplicemente "spento" l'enzima che rovina l'aspetto, l'aroma e il contenuto nutrizionale delle mele. Confidiamo pertanto nel processo decisionale scientificamente fondato del dipartimento APHIS per ottenere che la mela Arctic possa essere coltivata e commercializzata alla stregua di qualunque altra".
Secondo Neal Carter, il rapido imbrunimento delle mele tradizionali ha fin qui scoraggiato l'industria della ristorazione dal servire pietanze contenenti mele fresche già tagliate.
Fonte: goodfruit.com