Ismea: report sul bergamotto
La produzione africana che ottenne buoni risultati grazie a massicci investimenti per lo sviluppo, tuttavia la produzione di essenza africana risulta ancora sino a 3/5 volte inferiore per ettaro di piantagione a quella calabrese. La motivazione di ciò è stata cercata in alcune differenze di tecnologia produttiva, nel differente clima, ma soprattutto nelle caratteristiche di composizione del terreno.
L’origine del bergamotto risulta incerta; l’ipotesi più accreditabile è che esso derivi da mutazione genetica da altra specie, indotta dalle particolari miti condizioni microclimatiche del territorio, verificatasi nella zona di Reggio Calabria verso la fine del XVII secolo. La prima piantagione intensiva di alberi di bergamotto (bergamotteto) fu opera nel 1750 del proprietario Nicola Parisi, nel fondo di Rada Giunchi, situato di fronte l'area dove oggi si trova, nel cuore della città, il Lido Comunale "Genoese Zerbi".
La pianta normalmente non supera i 4 metri d'altezza, Le principali cultivar sono la "Castagnaro", la "Femminello" e la "Fantastico". La prima è pianta rustica, longeva e con buon sviluppo, foglie lanceolate, frutto con buccia poco spessa, la cui raccolta ini-zia a novembre. La seconda è a rapido accrescimento, con sviluppo ridotto, precoce ma non longeva, con foglie lanceolate di medio sviluppo e frutto a buccia sottile. La terza, più diffusa, è pianta rustica, di buon sviluppo ed alta produzione, con foglie grandi e frutti che si raccolgono tra novembre e febbraio. Elevata è la resa e la qualità dei frutti, nettamente superiore alle altre due cultivar.
La superficie attualmente investita a Bergamotto è di circa 1.000-1.100 ettari, distribuiti lungo poco più di 100 km localizzati nella fascia costiera della provincia di Reggio Calabria, a partire da Villa San Giovanni sino a Monasterace lungo la costa Jonica.
I dati ufficiali riportati dall’Istat attestano sulla base di valori stimati, al 2010, una superficie coltivata di circa 1.500 ettari. Sulla base delle informazioni fornite dagli opera-tori del settore è tuttavia attendibile indicare in 1.100-1.200 ettari circa la quota di superficie investita a bergamotto, con una dimensione aziendale media che oscilla tra i due ed i quattro ettari. Le aziende sono di tipo tradizionale, con uno scarso livello di processo e ridotti o pressoché nulli input tecnologici.
Secondo il Consorzio Unionberg OP, consorzio costituito da imprenditori privati e proprietari terrieri che dal 2004 ha avviato un’operazione di rilancio economico e sociale della coltura, la produzione media annua di essenza è di circa circa 100.000 kg. Tale dato scaturisce da una media di produzione di circa 160 q.li/Ha di frutto da cui 80 kg di essenza che moltiplicati per i circa 1.200 ettari di superficie coltivata determinano una produzione media oscillante tra 80.000 e 100.000 kg di essenza.
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