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A cura dell'ALSIA

Scheda: la Sharka delle drupacee

La Sharka o vaiolatura è l'affezione virale che provoca i maggiori danni alle drupacee, tanto che in Italia è stata dichiarata malattia da quarantena a lotta obbligatoria.

Negli ultimi anni il rischio di gravi epidemie in Basilicata è aumentato a causa dell’introduzione del ceppo M (Marcus), rinvenuto anche in questa regione nel 2007. Da allora nel Metapontino continuano a essere segnalati diversi casi di Sharka, evidenziando una diffusione epidemica dell’affezione.

Per limitare i danni di questa pericolosa malattia è importante la collaborazione di tutti, vivaisti, tecnici e agricoltori che devono tempestivamente segnalare i casi sospetti all’Ufficio fitosanitario regionale.

Il rigoroso controllo del materiale di propagazione e l’eradicazione dei focolai d’infezione sono infatti l’unica strategia per la lotta alla malattia.

Di seguito si forniscono delle sintetiche informazioni sulla Sharka e sui principali sintomi.

Le piante ospiti
Sono suscettibili al virus albicocco, susino, pesco nonché le principali specie di Prunus usate come portinnesto. Il Prunus spinosa o prugnolo, un arbusto spontaneo diffuso in tutta la Basilicata, è infettato in forma latente e pertanto costituisce un’importante riserva naturale del virus per la sua diffusione.

La trasmissione
La Sharka (PPV = plum pox virus) si trasmette attraverso la moltiplicazione vegetativa di piante infette e tramite afidi, con una trasmissione di tipo non persistente.

Il materiale di propagazione risulta essere il mezzo di diffusione del virus più importante su lunga distanza. La diffusione in campo a partire da focolai già presenti è dovuta quasi esclusivamente agli afidi (più di 20 specie tra cui, principalmente: Myzus persicae, M. varians, Brachycaudus spp., Hyalopterus spp., tutte presenti nel Metapontino).

I sintomi
Le manifestazioni della Sharka variano notevolmente in relazione alla specie e cultivar ospite, alla virulenza del ceppo virale, alle condizioni climatiche ed alla contemporanea infezione della pianta con altri virus.

Su albicocco
Tutte le cultivar interessanti da un punto di vista commerciale sono suscettibili al virus, pur mostrando un’intensità dei sintomi variabile.



Sintomi a carico delle foglie. Si evidenziano all’inizio della ripresa vegetativa e in estate generalmente si attenuano fino a scomparire. Consistono in piccole aree clorotiche, tondeggianti o anulari, visibili in trasparenza, lungo le nervature secondarie o terziarie di giovani foglie.

Sintomi a carico dei frutti. La maturazione della drupa è irregolare. I frutti prossimi alla maturità sono bitorzoluti a causa della presenza di depressioni molto marcate. In corrispondenza delle parti infossate, il mesocarpo assume una colorazione bruno-rossastra, consistenza fibrosa, può presentare depositi di gomma ed è insipido.

Nelle varietà molto suscettibili si ha forte cascola prima della raccolta, mentre in quelle tolleranti al virus i frutti appaiono del tutto normali.

Sintomi a carico del nocciolo. Consistono in tipiche aree anulari giallastre a margini ben definiti. Tali sintomi hanno un elevato valore diagnostico.

Su pesco

Sintomi a carico delle foglie.
In primavera decolorazioni irregolari o anulari attorno alle nervature secondarie; La foglia rimane piccola e distorta. Con l’innalzarsi della temperatura, i sintomi cromatici si attenuano fino a scomparire.



Sintomi a carico dei fiori. Screziature del colore dei petali, talvolta a forma di anelli.

Sintomi a carico dei frutti. Maculature anulari clorotiche a contorni diffusi, disposte su tutta la superficie del frutto, con preferenza verso l’emisfero calicino. Tali alterazioni sono più accentuate sulle nettarine. I frutti possono presentarsi più piccoli del normale con la superficie bitorzoluta ed irregolare.



Su susino

Sintomi a carico delle foglie. I primi sintomi si manifestano in primavera con anulature o tacche rotondeggianti dai contorni sfumati, di colore verde chiaro o giallo, lungo le nervature secondarie e terziarie. I sintomi fogliari si attenuano fino a scomparire con le alte temperature estive. Le alterazioni possono essere limitate a poche foglie, generalmente quelle più ombreggiate, interne alla chioma.



Sintomi a carico dei frutti. Sui frutti ancora verdi si possono osservare lievi infossature o macule sottoepidermiche di colore verde oliva. In prossimità dell’invaiatura compaiono in superficie chiazze allungate, linee o anelli color rosso scuro. Si possono osservare depressioni più o meno pronunciate. I frutti cadono in gran parte 2-3 settimane prima della raccolta. Quelli che giungono a maturazione sulla pianta sono scadenti.

Se si individuano piante con sospetti sintomi di Sharka

Cosa non fare:
- ignorare il problema, lasciando le piante in campo;
- tagliare le piante senza avvertire il Servizio fitosanitario regionale.

Con questo comportamento non si accerta la malattia sulle piante, si rischia di diffondere l’infezione nel proprio campo ed in quelli vicini, si rende difficile o impossibile accertare l’eventuale infezione del materiale di vivaio utilizzato, non si può usufruire di eventuali contributi all’abbattimento, si commette un reato (sanzioni amministrative e denuncia all’autorità giudiziaria).

Cosa fare:
- segnalare con nastro o colore sul tronco le piante con sintomi;
- comunicare i casi sospetti all’Ufficio Fitosanitario regionale (tel. 0835-284350; fax 0835-284250);
- conservare in frigorifero dei frutti con sintomi sospetti, se si è in fase di raccolta.

Con questo comportamento si ottempera ad un obbligo di legge, si riducono i rischi di trasmissione dell’infezione alle piante sane, si rende possibile risalire ad eventuali partite infette da vivaio, si può usufruire di eventuali contributi all’abbattimento.


Per ogni ulteriore informazione:
ALSIA - Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura
A.A.S.D. PANTANELLO
SS 106 Ionica km 448.2
75010 Metaponto (MT)
Tel: (+39) 0835 745071
Fax: (+39) 0835 74528
Email: cmennone@tiscali.it
Data di pubblicazione: