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"La riscoperta di Garibaldi "contadino": agricoltura e Unita' d'Italia"

Anche l'agricoltura celebra l'Unità d'Italia e ricorda Giuseppe Garibaldi "contadino". In concomitanza con l'avvio dei festeggiamenti per i 150 anni della nascita dello Stato italiano, la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha sponsorizzato a Bruxelles la conferenza "I Garibaldi. L'epopea di una famiglia nella storia d'Italia", che si è tenuta all'Istituto Italiano di Cultura della capitale belga.

Organizzato dalla Società Dante Alighieri e dall'Associazione Giuseppe Mazzini, il convegno ha girato attorno all'intervento di Anita Garibaldi, pronipote del "condottiero" delle Camicie rosse, che ha rievocato la figura e le imprese di uno dei personaggi simbolo del nostro Risorgimento.

Se Anita Garibaldi ha raccontato del generale e dell'ammiraglio, il presidente della Cia, Giuseppe Politi, ha ricordato l'altro volto dell'eroe dei due mondi, forse meno conosciuto ma ugualmente importante: quello di Garibaldi agricoltore. Nell'isola di Caprera, acquistata nel 1855, Garibaldi portò avanti un'azienda agricola di oltre 40 ettari.

Quando era lontano dai campi di battaglia, infatti, il "contadino" Garibaldi si impegnò a trasformare il terreno arido e "ostile" della sua isola in una vera e propria impresa fatta di vigneti, uliveti e frutteti. Non mancavano neppure gli allevamenti, con oltre 500 tra mucche, pecore e capre.

Una scelta che non può essere ridotta a semplice "passione": dopo aver rifiutato i titoli e gli onori che il neo Stato italiano gli offrì, proprio l'agricoltura divenne la maggiore fonte di reddito per l'artefice della spedizione dei Mille.
Data di pubblicazione: