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A cura dell'ALSIA

Mosca della frutta: strategie alternative o integrate alla lotta chimica

La mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) è tra i fitofagi economicamente più rilevanti per varie specie fruttifere tipiche della Basilicata e di altre regioni meridionali, come le drupacee e gli agrumi.

Un'efficace lotta alla C. capitata si basa su interventi precoci contro gli adulti al fine di tenerne bassa la popolazione nel frutteto quando i frutti sono suscettibili alle punture di ovideposizione (da pre-invaiatura fino alla raccolta).

Esigenze di mercato e l’applicazione sempre più diffusa delle misure agro-ambientali, inoltre, impongono la riduzione dell’uso di prodotti chimici (molti sono già stati eliminati dal commercio) e l’adozione di strategie di controllo integrate. Tra queste, i sistemi per la cattura massale o quelli attract and kill (letteralmente "attrai e uccidi") possono dare validi risultati. In commercio ne esistono di vario tipo, con meccanismi di attrazione parasessuali, alimentari o cromatici, variamente combinati tra loro.

A prescindere dall’attrattivo utilizzato, alcune trappole catturano fisicamente gli adulti, altre li avvelenano con prodotti insetticidi senza trattenerli. Le trappole possono anche essere realizzate artigianalmente, con bottiglie di plastica riciclate opportunamente "finestrate" ed attivate con esche commerciali o attrattivi estemporanei. Da qualche anno, è in vendita una trappola ad imbuto (tap-trap) che si applica come un tappo sulle bottiglie di plastica riciclate, semplificando la fabbricazione della trappola ed il sistema di aggancio.

I metodi di cattura massale o di attract and kill sono tanto più efficaci quanto maggiore è la superficie interessata (è consigliabile non scendere sotto i 2-3 ettari) e quante più sono le trappole per unità di superficie. Fattori limitanti l’applicazione del metodo delle trappole sono il costo, a volte elevato, dei dispositivi e la difficoltà di applicazione su ampie superfici o di manutenzione e pulizia per usi pluriennali.

Tra i metodi basati sull’attrazione alimentare e l’avvelenamento, un’esca attrattiva (Spintor fly), registrata da qualche anno in Italia, appare innovativa: l’insetticida utilizzato, Spinosad, è ammesso anche in agricoltura biologica ed il prodotto non necessita di un supporto meccanico (trappola) ma viene distribuito direttamente sulla chioma in quantità estremamente ridotte (1-1,5 l/ha di prodotto, pari a 0,24-0,36 g/ha di s.a. per applicazione) utilizzando anche una comune pompa a spalla. Spintor fly è attualmente registrato solo su agrumi (verso C. capitata) ed olivo (verso B. oleae).

Tra le tecniche alternative ai trattamenti chimici, anche l’uso di sostanze ad azione repellente sta riscontrando una crescente attenzione, soprattutto sugli agrumi. Gli effetti repellenti del caolino sulla mosca delle olive e su C. capitata sono stati confermati da varie prove di campo. Anche l’azione repellente del fungo entomoparassita Beauveria bassiana è sfruttata per la lotta biologica alla mosca delle olive ed alla ceratite. Alla praticità di distribuzione ed al buon profilo tossicologico dei repellenti si contrappone l’esposizione al dilavamento per eventi piovosi a cui, del resto, sono sensibili anche i prodotti chimici non citotropici come i piretroidi e le esche distribuite direttamente sulla vegetazione.

Per ogni ulteriore informazione:
ALSIA - Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura
A.A.S.D. PANTANELLO
SS 106 Ionica km 448.2
75010 Metaponto (MT)
Tel: (+39) 0835 745071
Fax: (+39) 0835 74528
Email: cmennone@tiscali.it
Data di pubblicazione: