Dalla Francia un esempio virtuoso di autotassazione delle imprese per iniziative di formazione e promozione
Tony Mantellato dice: "Sin dagli anni Ottanta sono state introdotte diverse tasse a titolo volontario per varie categorie professionali. Per il comparto frutta e verdura, queste tasse servono a finanziare sia la formazione dei futuri protagonisti commerciali della filiera sia la promozione e in parte la ricerca".
"Prendiamo ad esempio - racconta Tony - il caso del CTIFL (Centre Technique Interprofessionnel des Fruits et Légumes), dove lo 0,18% del fatturato delle imprese serve alla formazione. L’ISEMA (Institut supérieur d’étude et de management agroalimentaire Avignon) e il CFL (Cours fruits et légumes Avignon, Perpignan) sono interamente finanziati da questo organismo di raccolta fondi e sfornano un centinaio di nuove leve all’anno in tutti i settori della filiera: produzione, logistica, commercio, distribuzione, capi reparti, etc. Anche in INTERFEL (Interprofession des fruits et légumes frais), lo 0,05% del fatturato delle imprese serve ad attività di promozione".
"Per quando riguarda la ricerca - prosegue Tony - l’Institut National de Recherché Agrolaimentaire (INRA) dipende direttamente dal ministero francese dell’agricoltura, che attinge anche ai fondi CTIFL e INTERFEL. Questo a testimonianza dell'esistenza in Francia di una vera politica agricola, mentre in Italia abbiamo scontato gli sprechi di una pachidermica struttura come la Federazione dei Consorzi Agrari, che è stata una vera e propria voragine di denaro pubblico".
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Tony Mantellato
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