Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Dalla Francia un esempio virtuoso di autotassazione delle imprese per iniziative di formazione e promozione

In risposta al nostro editoriale dello scorso 4 novembre sulla pratica dell'autotassazione delle imprese come creazione di risorse da destinare a investimenti in Ricerca e Sviluppo (vedi articolo), il Sig. Tony Mantellato della Geofrutta Trade di Nizza ci ha scritto per raccontarci quanto avviene in Francia su questo fronte.

Tony Mantellato dice: "Sin dagli anni Ottanta sono state introdotte diverse tasse a titolo volontario per varie categorie professionali. Per il comparto frutta e verdura, queste tasse servono a finanziare sia la formazione dei futuri protagonisti commerciali della filiera sia la promozione e in parte la ricerca".

"Prendiamo ad esempio - racconta Tony - il caso del CTIFL (Centre Technique Interprofessionnel des Fruits et Légumes), dove lo 0,18% del fatturato delle imprese serve alla formazione. L’ISEMA (Institut supérieur d’étude et de management agroalimentaire Avignon) e il CFL (Cours fruits et légumes Avignon, Perpignan) sono interamente finanziati da questo organismo di raccolta fondi e sfornano un centinaio di nuove leve all’anno in tutti i settori della filiera: produzione, logistica, commercio, distribuzione, capi reparti, etc. Anche in INTERFEL (Interprofession des fruits et légumes frais), lo 0,05% del fatturato delle imprese serve ad attività di promozione".
 
"Per quando riguarda la ricerca - prosegue Tony - l’Institut National de Recherché Agrolaimentaire (INRA) dipende direttamente dal ministero francese dell’agricoltura, che attinge anche ai fondi CTIFL e INTERFEL. Questo a testimonianza dell'esistenza in Francia di una vera politica agricola, mentre in Italia abbiamo scontato gli sprechi di una pachidermica struttura come la Federazione dei Consorzi Agrari, che è stata una vera e propria voragine di denaro pubblico".

Per maggiori informazioni:
Tony Mantellato
E-mail: [email protected]
Data di pubblicazione: