Ma adesso sembra che un aiuto reale possa venire dal platano. Quando parliamo di platano non parliamo della semplice banana, che tutti noi conosciamo: il platano è un frutto più verdastro, più lungo, che non può essere mangiato crudo e che, nei Paesi dell’America Latina, viene consumato cotto o sotto forma di farina. E’ un ibrido tra la Musa acuminata (la banana selvatica della Malesia) e la Musa balbisiana (quella originaria dell’India).
In parole povere, questo semplice frutto potrebbe dare un aiuto notevole a questo problema, che affligge soprattutto le popolazioni più povere, vista anche l’abbondanza e la sua notevole presenza in quelle zone. Il platano infatti agisce grazie ad alcune sostanze in esso contenute, come acidi grassi a catena corta e pectine, che vengono facilmente trasformate in zuccheri semplici nel nostro organismo. Inoltre il vantaggio è rappresentato dall’azione meccanica svolta dai flavonoidi, che aiuterebbero il trasporto di ioni cloruro nella membrana intestinale, fermando le manifestazioni diarroiche.