
La riproduzione dei tessuti in vitro ha il vantaggio di fornire ai produttori materiale affidabile, pulito, che non diffonde fitopatologie, mentre prima, con le tecniche tradizionali di innesto, il rischio di contaminazione da una pianta all'altra era molto elevato, cosa che provocò un drastico crollo della produttività negli anni '90. A quel tempo, molto agricoltori decisero di abbandonare la coltivazione di banane.
Oggi, ben 14.000 bananicoltori del Kenya utilizzano materiale vegetale che proviene dalla coltivazione in vitro. Tale tecnica è finanziata dall'organizzazione no-profit Africa Harvest. L'obiettivo è quello di raggiungere un numero di 270.000 produttori di banane nel paese.