
L’incontro è stato voluto dall’Ente Parco anche quale momento di confronto, a conclusione della campagna agraria 2007 e alla vigilia della nuova semina, ormai imminente, per valutare attraverso i dati dell’esperienza, i risultati del progetto e per migliorare, con il sostegno degli stessi agricoltori, il disciplinare di coltivazione che il Parco ha provveduto ad elaborare e distribuire, giungendo così a definire gradualmente gli areali del Parco potenzialmente più idonei, da un punto di vista geomorfologico e climatico, alla coltivazione dell’antica varietà, a rischio di estinzione, di patata turchesa o viola.
Il confronto delle esperienze è stato preceduto dalla illustrazione delle fasi e degli obiettivi del progetto di recupero del tubero, la cui presenza è stata individuata nel 2000 nelle frazioni di San Pietro di Isola del Gran Sasso e San Giorgio di Crognaleto.
Le fasi preliminari sono, pertanto, consistite nel risanamento e nella micropropagazione in vitro di 30 tuberi, nella selezione di alcuni campi sperimentali di produzione con la restituzione dei tuberi prestati agli agricoltori del Comune di Isola del Gran Sasso che li avevano messi a disposizione del Parco.
L’avvio della produzione è avvenuto nel 2005 e nella primavera del 2007 è stato possibile distribuire a 14 agricoltori custodi circa 2615 Kg di patate da seme.
"Agli obiettivi del recupero dell’ecotipo e della stesura del disciplinare - hanno detto dal Parco - si aggiungeranno nel futuro il coinvolgimento dei ristoratori dell’area protetta, allo scopo di individuare il miglior utilizzo culinario del tubero, che studi scientifici hanno dimostrato essere particolarmente ricco di proprietà nutritive e antiossidanti, e la valutazione della possibilità di creare un consorzio di produttori, per promuovere la commercializzazione della patata, il cui colore e sapore possono costituire indubbiamente un valore aggiunto".
Fonte: primadanoi.it