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In aumento i casi di contaminazione in Europa nel 2025

Cosa c'è davvero nella nostra ortofrutta?

Nel 2025, la sicurezza alimentare nel settore ortofrutticolo europeo ha registrato preoccupanti criticità, con una crescente presenza di contaminanti patogeni e residui chimici. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha intensificato le sue campagne di sensibilizzazione in risposta all'aumento dei casi di contaminazione e ai numerosi focolai epidemici rilevati.

L'anno in corso ha fatto segnare un incremento significativo dei focolai di malattie trasmesse da alimenti di origine vegetale. Una situazione che ha spinto l'EFSA a rilanciare la campagna "Safe2Eat 2025", in collaborazione con il Ministero della Salute italiano e altri 22 Paesi europei (Albania, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna e Turchia).

Giunta al quinto anno consecutivo, l'iniziativa ha ampliato significativamente il proprio raggio d'azione rispetto ai 18 Stati coinvolti nel 2024, a conferma della crescente preoccupazione a livello continentale.

© Skypixel | Dreamstime

Secondo i dati raccolti dall'EFSA, tra gennaio 2021 e gennaio 2025 sono stati notificati oltre 500 casi di salmonellosi, riconducibili a 8 diversi sierotipi, alcuni dei quali particolarmente aggressivi. La campagna italiana si è focalizzata in particolare sui focolai di malattie a trasmissione alimentare attribuibili a prodotti di origine non animale, identificati con l'acronimo "ANOA".

Tra le fonti di rischio microbiologico più comuni in Europa figurano oggi: verdure a foglia verde, ortaggi a bulbo e a stelo, pomodori, meloni, legumi freschi, cereali, semi germogliati e frutti di bosco. Sebbene il loro consumo – spesso a crudo – sia promosso per i benefici nutrizionali, non mancano casi gravi legati alla presenza di agenti patogeni.

Uno degli episodi più emblematici resta il focolaio di E. coli del 2011, originato da insalata di germogli contaminata, che segnò un punto di svolta nell'attenzione europea verso la sicurezza alimentare. Negli anni successivi si sono verificati casi di listeriosi associati a minestroni surgelati consumati senza cottura, così come episodi di salmonellosi legati a insalate di prima gamma – rucola e spinaci in foglia – e a pomodorini contaminati da Salmonella Strathcona.

© Lucian Milasan | Dreamstime

Nel quadriennio 2021-2024, un report congiunto EFSA-ECDC ha segnalato 232 casi di salmonellosi da Salmonella Strathcona in 16 Paesi europei, con i pomodorini identificati come probabile veicolo d'infezione. A questi si aggiungono circa 200 casi legati a rucola e spinacino prodotti in Italia e contaminati da Salmonella Umbilo (cfr. FreshPlaza, 4/10/2024), e oltre 500 casi registrati tra il 2023 e il 2025 associati al consumo di semi germogliati (cfr. FreshPlaza, 7/03/2025). Quest'ultimo focolaio ha coinvolto 9 Paesi e comprende otto sierotipi diversi, alcuni estremamente rari.

Nuovi alimenti e rafforzamento dei controlli preventivi
Parallelamente, l'Unione europea ha intensificato i controlli sui nuovi alimenti immessi sul mercato. Il 29 gennaio 2025, ad esempio, la Commissione europea ha autorizzato la commercializzazione di Lemna minor e Lemna gibba (note come "lenticchie d'acqua") come nuovi ortaggi, stabilendo rigorosi requisiti per la loro sicurezza alimentare (clicca qui).

Sistema comunitario di allerta: 36 notifiche in due settimane
Tra il 28 aprile e il 12 maggio 2025, il RASFF (sistema comunitario di allerta rapida per alimenti e mangimi) ha registrato 36 notifiche relative a prodotti ortofrutticoli. Di queste, 31 sono state classificate come "serie" o "potenzialmente serie".

Tra le segnalazioni figura quella proveniente dalla Germania, che ha riscontrato la presenza di residui di Acetamiprid in pere italiane. La merce è stata ritirata, è stato informato il fornitore e sono state avviate le procedure di richiamo (vedi allerta).

È stata invece classificata come "non seria" l'allerta diramata dalla Slovacchia per la presenza di nitrati in spinaci baby italiani, veicolati dalla Repubblica Ceca.

Per maggiori informazioni:
www.efsa.europa.eu
www.efsa.europa.eu/it/safe2eat