Nella stagione 2024/25, il totale dei quantitativi venduti a marchio Divino – il kaki italiano™ ammontano a circa 2.800 tonnellate di prodotto, rispetto alle 1.700 t della precedente stagione.
Finora sono 10 i coltivatori associati, localizzati prevalentemente nelle regioni Basilicata, Puglia e Calabria, per un totale di 87 ettari a marchio rispetto ai 64 di un anno fa. Nuove aziende sono in procinto di entrare nel network, dopo che l'impresa titolare del brand aveva già raccolto adesioni all'esordio della stagione.
Da Montalbano Jonico (Matera), il frutticoltore Antonello Savoia (in foto sopra), con 13 ettari dedicati a Rojo Brillante, esterna la sua esperienza come conferitore: "Oltre 400 le tonnellate in più di 4 mesi (da ottobre a febbraio) conferiti alla Gallicchio Frutta. Alcuni degli impianti sono giovani, per cui non ancora in piena produzione. La nostra è una collaborazione che va avanti da oltre 4 anni, già da quando il brand non esisteva. Si è instaurato un rapporto di fiducia. Specie nel settore agricolo, dove spesso le divisioni imperano sovrane, tutto questo non è poi così scontato. A pagare le spese è sempre l'ultimo anello della filiera, cioè noi agricoltori. Al giorno d'oggi, è fondamentale avere alle spalle una struttura imprenditoriale a cui conferire il prodotto e che riconosca a noi agricoltori giuste remunerazioni. A fare la differenza non è solo la disponibilità dell'azienda nell'acquisto di intere partite di kaki e nel seguire l'imprenditore agricolo anche nelle fasi di raccolta, grazie alla sua fitta rete di vendita, ma anche la garanzia e serietà nelle liquidazioni".
Piero Masiello
Prima raccolta in assoluto invece per il produttore Piero Masiello di Scanzano Jonico (Matera), con 4 t di frutti: "Per una piccola ditta individuale come la mia – spiega – sapere di non doversi preoccupare del collocamento del prodotto sul mercato diventa fondamentale, per affrontare con serenità la stagione. Anche la possibilità di conferire la merce così come viene staccata dalla pianta, senza dunque essere detanizzata, è un punto di forza. Sono due gli ettari da me investiti a kaki, uno di questo però al primo anno di produzione. Coltivo anche melograni, ma lì i costi di produzione sono molto più alti".
Francesca Gallicchio, amministratrice della società Gallicchio Frutta, invece riferisce: "Entrare in Divino non prevede una fee d'ingresso, né condizioni contrattuali poco convenienti per i produttori. Il tutto si basa su un rapporto di fiducia reciproca. Abbiamo bisogno di garanzie sui volumi disponibili per poter programmare le forniture con supermercati e altri operatori italiani ed europei".
E riprende: "Quest'anno abbiamo avuto un forte decumulo dei magazzini. Tutti cercavano kaki, complici anche le problematiche registrate in Spagna per il maltempo. Già a inizio novembre, quando spedivamo fino a 30 pallet giornalieri, il nostro marchio viaggiava su una corsia preferenziale sia nei mercati ortofrutticoli italiani, sia in Germania, Italia, Paesi Bassi, Lituania e Slovenia. Tre i packaging più utilizzati: cassette in cartone da 30x50 e 40x60 cm, il nuovo bauletto da 2 kg e la vaschetta in plastica da 1 kg, molto diffusa all'estero, grazie alla quale siamo riusciti a valorizzare anche i calibri più piccoli. A consentirci ottimi risultati anche la nuova linea di lavorazione, con diverse postazioni di lavoro, installata a campagna già avviata, che ci ha permesso di aumentare i volumi giornalieri confezionati e di assicurare precisione nella selezione dei frutti. Abbiamo utilizzato alveoli da 12, 14, 15 e 20 frutti".
Per maggiori informazioni:
Divino - Il kaki italiano
Gallicchio Frutta Srls
Via Piemonte n. 36/b
75020 Scanzano Jonico (MT) - Italy
335 5872063 (Antonio)
334 8121776 (Francesca)
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