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Difficoltà nei campi in Spagna

Per le fragole c'è un notevole squilibrio tra domanda e offerta

Nel bacino del Mediterraneo, la campagna fragolicola si sta mostrando anomala, con un notevole squilibrio tra domanda e offerta, a causa di un andamento climatico bizzarro, che provoca disagi nei campi, per poi riflettersi sui mercati italiani ed esteri.

Campi di fragole a Huelva

In Spagna, principale produttore di fragole a livello europeo, si registra una situazione molto complessa, determinata dalle incessanti precipitazioni di gennaio, febbraio e primi giorni di marzo, dopo mesi di grave siccità. Negli areali vocati di Huelva è piovuto per intere settimane (cfr. notizia correlata).

Alcuni operatori riferiscono: "Molti fragoleti sono completamente allagati. Nei migliore dei casi, ciò ha generato un ritardo nella produzione, ma anche alla qualità dei frutti. Infatti, sulle piante non si nota quel carico di fragole che si era soliti vedere, tanto che i coltivatori stanno lavorando solo poche ore al giorno nei campi. L'eccessivo tasso di umidità ha poi contribuito a far sviluppare muffe e una tenuta ridotta dei frutti, tanto da innescare contestazioni da parte dei buyer. Le aziende spagnole hanno difficoltà a fornire il mercato europeo, perché l'offerta è molto scarsa".

Campi di fragole a Huelva

Anche per la campagna italiana, i quantitativi sembrano limitati, ma la mancanza della pressione spagnola contribuisce a far aumentare le quotazioni. Gli operatori riferiscono infatti che queste cause endogene ed esogene hanno generato un incremento dei prezzi di vendita fino al 20% a partire da metà della scorsa settimana.

In foto a lato, fragoleto in provincia di Caserta.

Mentre la regione Campania è in piena produzione, in Basilicata, secondo alcune testimonianze degli agricoltori, pare invece che alcune varietà medio-tardive stiano producendo circa il 40% in meno rispetto ai quantitativi attesi in questo periodo. Infatti, alcuni player del Metapontino, al momento, non riescono a garantire forniture costanti, perché manca il prodotto.

Il clima, in Italia, non è stabile. Ci sono sbalzi climatici notevoli tra giorno e notte. Se all'alba, le minime segnano 4-5 °C gradi, nel primo pomeriggio, all'interno delle serre, si toccano oltre i 25 °C, specie con le ultime giornate soleggiate. Le previsioni degli operatori per le prossime due/tre settimane non si discostano molto dalla situazione produttiva attuale. Gli stacchi tenderanno a crescere, complice anche un andamento climatico più mite, ma si stima che non saranno sufficienti a garantire appieno gli ordinativi di mercati e supermercati.