Volumi più elevati, complicazioni logistiche, costi crescenti e il deprezzamento del Won incidono sui margini delle esportazioni di mango peruviano verso la Corea del Sud.
"La Corea rappresenta un'opportunità per diversificare le esportazioni di mango peruviano, poiché è un mercato piuttosto nuovo con grandi potenzialità. Il mango peruviano deve diversificarsi per evitare rendimenti negativi per i produttori, durante le stagioni di raccolti abbondanti", ha affermato Tomás Acuña Vivaldi, amministratore delegato della Vivaldi Fruits.
"I prezzi sono risultati inferiori rispetto al 2023, a causa di una maggiore offerta. Tuttavia, prevediamo che aumenteranno nella parte finale della stagione, man mano che l'offerta diminuirà. Attualmente, le esportazioni marittime coprono circa il 20% della quota di mercato", ha affermato Acuña. "Il mercato coreano richiede standard specifici, come confezioni da 4 kg con coperchi e frutta con un grado Brix superiore a 7,2, per evitare problemi di qualità. Si tratta di un'opportunità molto interessante, ma che richiede un'attenta pianificazione per soddisfare le richieste di quel mercato".
Una delle principali difficoltà di questa stagione è stata la disponibilità di spazio sulle navi. "Avremmo potuto esportare il 20% in più di volumi quest'anno, ma la difficoltà di prenotare lo spazio sulle navi ha limitato le operazioni", ha affermato Acuña. Per garantire la qualità del prodotto, è stata data priorità alla spedizione attraverso il porto di Callao, poiché i tempi di transito da questo porto vanno dai 36 ai 38 giorni.
"Il mercato ha anche dovuto affrontare delle sfide causate dal deprezzamento del 20% del Won coreano rispetto al Dollaro, che ha influito sulla redditività, nonostante l'elevata domanda. La scorsa stagione, i volumi sono stati estremamente bassi a causa del fenomeno di El Niño, che ha fatto aumentare i prezzi. D'altro canto, l'offerta è stata maggiore quest'anno e la situazione del cambio valuta ha ridotto i ricavi", ha aggiunto Acuña.
Le condizioni meteo a Piura hanno influenzato la qualità del mango esportato. I problemi di approvvigionamento idrico a Tambogrande hanno influenzato la consistenza del frutto, causando un aumento della percentuale di frutta matura.
"È anche importante sottolineare che il trattamento idrotermico richiesto per esportare verso la Corea è più rigoroso rispetto a quello per gli Stati Uniti, poiché richiede un processo più lungo, aumentando il rischio di deterioramento. Pertanto, è fondamentale fare un buon uso del tempo tra l'imballaggio e l'invio del container al porto", ha spiegato Acuña.
"Vivaldi ha focalizzato la sua strategia sulla movimentazione marittima, scartando l'opzione delle spedizioni aeree a causa degli elevati costi di trasporto, che renderebbero l'esportazione non competitiva. I risultati in Corea sono significativamente più alti di quelli negli Stati Uniti, poiché si tratta di un tipo di frutto diverso, con più polpa, grado Brix più elevato e imballaggi speciali. Inoltre, il mango a marchio Vivaldi in Corea ha una differenza di circa 1 dollaro a cassa, che riflette la strategia di posizionamento sul mercato", ha spiegato Acuña.
"Ad oggi, Vivaldi Fruits ha esportato circa 40 container di mango peruviano in Corea e la stagione potrebbe essere prolungata fino a marzo. Ci auguriamo che la riduzione dei volumi di spedizione nelle prossime settimane favorisca i prezzi", ha concluso Acuña.
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