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Maretti (Legacoop Agroalimentare): "Per i kiwi invece i rischi sono legati al prossimo anno"

Export in Oriente, costi triplicati, mele sempre più a rischio

"Il costo del noleggio dei container continua a registrare aumenti tra i 1500 e i 2000 euro. Attualmente si è a quota 4000-5000 euro sulla tratta verso gli Emirati Arabi da Trieste-Genova-Vado Ligure. E c'è il rischio di ulteriori rincari". Lo afferma Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, riferendosi all'attuale crisi nel Mar Rosso.

"Come rimedio d'emergenza per le aziende - dice il presidente - e per far respirare le imprese, sarebbe necessaria una riduzione dei tassi da parte della BCE. E' l'unico spazio di azione per dare una mano ai bilanci delle imprese nel 2024".

Cristian Maretti

"Nell'area del Golfo di Suez - continua Maretti - transita il 40% dell'import/export italiano, compresa la frutta. Al momento il comparto mele è quello in sofferenza, perché buona parte della campagna doveva ancora svolgersi al momento dell'inizio delle chiusure, a differenza del kiwi che era transitato quasi tutto. Il timore è che, se le cose non si sistemano nel giro di qualche mese, possa venire compromessa la stagione 2024/25 del kiwi".

Negli ultimi mesi si è avuta una diminuzione del transito dal mar Rosso del 43% cui ha fatto riscontro un +41% di passaggi dal Capo di Buona Speranza. La conseguenza è stato un vertiginoso aumento dei costi, che ha significato una contrazione del 17% della marginalizzazione dei porti italiani, come riporta una nota delle Capitanerie di Porto.

"Nonostante le protezioni militari, alcuni operatori marittimi hanno sospeso la linea che prevede il passaggio da Suez. E quindi la diminuzione dei costi dei trasporti che attendevamo non si è realizzata - aggiunge Maretti. Tra le merci, se non si sono avuti problemi per quanto riguarda l'importazione degli imballaggi, c'è preoccupazione per la spedizione delle mele, dal momento che la seconda parte della campagna di commercializzazione risente in pieno proprio di questa situazione. Ormai si è stabilizzato su un +30% l'incremento dei costi, visto che il passaggio da Capo di Buona Speranza è diventata una consuetudine. E purtroppo gli operatori ormai lo considerano un extra costo".

Difficoltà anche per i tempi: la situazione rimane complicata. Conseguenza del cambio delle rotte commerciali dovuto agli attacchi houthi alle navi container è l'allungamento dei tempi per la diversa rotta che deve essere seguita, quella da Capo di Buona Speranza, appunto.